Il boss scissionista Raffaele Amato detto ‘ a vicchiarella scarcerato per il duplice omicidio Salierno-Montanino ma resta in carcere per altri reati. Il colpo di scena è arrivato ieri mattina, nel corso dell’udienza preliminare: il boss è tornato in libertà grazie a un vizio di forma sull’asse italo-spagnolo. L’avvocato Luigi Senese ieri mattina a consegnato al giudice per l’udienza preliminare l’ordinanza nella quale la Corte di Giustizia Spagnola aveva rigettato la richiesta di estensione di estradizione per Amato.In sintesi, l’organo centrale della giustizia spagnola ha deciso di revocare il via libera al “mae” – il mandato di arresto europeo – sulla scorta di un vizio nella procedura, che avrebbe finito con l’inficiare il diritto alla difesa del presunto boss. Il clamoroso errore della Procura di napoli consiste nel fatto che l’istanza andava notificata anche ai suoi avvocati ma ciò non è avvenuto. E per cui i difensori del boss appunto hanno presentato la scorsa estate la richiesta di rigetto in Spagna che è stata accolta. La notizia era stata tenuta segreta, gli spagnoli a loro volta non avevano comunicato la loro decisione alla Dda di Napoli, e solo ieri mattina c’è stato il colpo di scena.
Ora il pm Vincenza Marra, titolare delle indagini assieme alla collega Ludovica Giugni si accinge a chiedere al Ministero la verifica della revoca, mentre Amato resta detenuto nel carcere di Sassari per le indagini che hanno riguardato lo spaccio di droga nella vela C3.
Intanto, il processo a carico del presunto boss scissionista va avanti, con una nuova udienza fissata per l’8 febbraio in cui ci sarà la requisitoria del pm e la richiesta di condanna a carico dell’ormai unico imputato a piede libero.
Rappresentato dai penalisti Michele Cerabona e Luigi Senese, Raffaele Amato deve difendersi dall’accusa di essere uno dei mandanti del duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, entrambi trucidati a Scampia il 28 ottobre del 2004 che segnò l’inizio di quella che è passata alla storia criminale come la prima faida di Scampia. Gli scissionisti guidati appunto dai boss Cesare Pagano e Raffaele Amato decisero di lanciare il guanto di sfida a Cosimo Di lauro diventato reggente della cosca di ‘Miez all’arco’ dopo l’arresto del padre Ciruzzo ‘o milionario, uccidendo il suo braccio destro e amico d’infanzia Fulvio Montanino insieme con Claudio Salierno. Da quel giorno durante le tre faide si sono contati centinaia di morti. Raffaele Amato fu arrestato nel 2005 all’esterno del casinò di Barcellona.
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