“Il rinvio a giudizio disposto dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per la vicenda della guardie ambientali, che in due mesi hanno fatto a Castel Volturno quello che nessuno ha mai fatto in tanti anni, e’ per me come una medaglia sul petto”. Cosi’ Dimitri Russo, sindaco di Castel Volturno (CASERTA), commenta il rinvio a giudizio disposto ieri dal Gup Alessandra Grammatica su richiesta della sostituta Antonella Cantiello per il reato di abuso d’ufficio. Con Russo, compariranno davanti al giudice di Santa Maria Capua Vetere, Giovanni Caparco, il prossimo 4 aprile, anche i quattro assessori che votarono la delibera che ad ottobre 2015 autorizzo’ l’associazione Anpana-Oepa a svolgere l’attivita’ di vigilanza ambientale su un territorio devastato dall’ecomafie e dall’incivilta’, e altre 12 persone tra responsabili dell’associazione e le guardie che effettuarono il servizio. Russo e’ stato accusato di aver autorizzato l’associazione a svolgere un’attivita’ di polizia ambientale che esondava dalle competenze e dai poteri conferiti dalla normativa. In circa tre mesi di attivita’, perche’ a gennaio 2016 la delibera fu revocata, le guardie ambientali hanno sequestrato camion che sversavano liquami nella pineta e sul resto del territorio, hanno trovato e sequestrato armi, hanno fermato cittadini che si sospettava potessero sversare rifiuti illecitamente, svolgendo una vigilanza assidua che dopo appena poche settimane ha iniziato a provocare le lamentele della cittadinanza. “Il paradosso – dice oggi Russo – e’ che l’amministrazione aveva dei dubbi sui poteri di polizia giudiziaria della guardie ambientali, tanto che non ho mai dato seguito alla delibera con un decreto che conferiva loro tali poteri, invece la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha chiesto e ottenuto il mio rinvio a giudizio, convalidava i sequestri operati dalle guardie, e conferiva loro deleghe di indagini. C’erano dubbi sulla normativa, la stessa prefettura scrisse e me e altri sindaci sollevando il problema. Quindi revocai la delibera dopo tre mesi. Mi chiedo quindi: dove e’ il reato?”.
Articolo pubblicato il giorno 13 Gennaio 2018 - 15:16