Gang di vandali in provincia di Salerno aveva creato un gruppo WhatsApp per devastare auto. Su un gruppo WhatsApp, chiamato “O’Sistem”, la gang decideva quali raid vandalici compiere durante la notte. E i giorni seguenti, dopo aver letto i giornali, si compiacevano di quanto fatto. I nove destinatari della misura cautelare, tutti appena maggiorenni di San Marzano sul Sarno e di Pagani, facevano parte di un gruppo social insieme con altre sette persone, non indagate. Gli appartenenti alla gang per gli inquirenti hanno danneggiato, a colpi di arma ad aria compressa con pallini in piombo, circa centocinquanta autovetture parcheggiate tra il centro cittadino, via Generale Clark e via Benedetto Croce a Salerno e, anche, a Cava de’ Tirreni. Gli inquirenti, al momento, hanno accertato che sono sessanta le automobili a cui e’ stato rotto almeno un vetro, ma il dato e’ basato sulle denunce presentate. Il primo episodio di “violenza gratuita”, come definito dal procuratore di Salerno, Corrado Lembo, risale alla notte tra il 10 e l’11 ottobre dello scorso anno. A bordo di due macchine, gli indagati avrebbero sparato contro le auto in sosta, causando lo sfondamento dei lunotti. E, inoltre, sarebbero loro i responsabili del colpo sparato ai danni di un’automobile sulla tangenziale di Salerno. Gli investigatori, da quel momento, iniziano a visionare le immagini delle telecamere di video sorveglianza pubbliche e private. In un frame, si riesce ad intravedere parzialmente la targa di un’autovettura in transito proprio nel momento in cui avviene la rottura di un vetro. I carabinieri della Compagnia di Salerno riescono a risalire all’intestatario, un familiare di un indagato. Partono le perquisizioni e le intercettazioni, con il contributo dei militari del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Racis) di Roma. Dalle conversazioni voce e chat dei telefoni cellulari dei giovani, ormai a conoscenza di essere sotto la lente degli investigatori, viene fuori il quadro indiziario che ha portato, questa mattina, all’esecuzione della misura cautelare ai domiciliari, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Salerno e del Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza. I nove destinatari sono tutti senza lavoro, tranne uno che figura come operaio in una fabbrica. Lembo, a margine della conferenza stampa di stamani, parla di “giovani sbandati che non hanno alcuna prospettiva” ai quali viene contestato anche il reato di devastazione “che – conclude – comporta pene ben piu’ severe rispetto al semplice danneggiamento”.
Articolo pubblicato il giorno 16 Gennaio 2018 - 13:52