Il falso allarme lanciato ieri sui telefonini delle Hawaii secondo il quale un missile balistico sarebbe stato diretto verso le isole Usa ha provocato il vero e proprio panico nella mezz’ora prima che le autorità ammettessero l’errore. Funzionari della gestione emergenze hanno spiegato che la notifica è stata inviata poco dopo le 8 del mattino (19 in Italia) durante un cambio di turno. “E’ stato premuto il bottone sbagliato”, hanno spiegato. Un errore che ha fatto partire sui telefoni cellulari dell’arcipelago un allarme che ordinava di “trovare un immediato rifugio”. Alison Teal, una personalità famosa per i suoi viaggi, ha parlato del “peggiore momento della mia vita”. La gente ha cercato qualsiasi posto – una cantina, un buco – per mettersi in salvo. Anche perché il messaggio è arrivato dopo mesi di tensioni crescenti tra Usa e Corea del Nord proprio per i test missilistici di Pyongyang, gli ultimi dei quali hanno suggerito che il regime di Kim Jong Un sia in possesso di missili capaci di raggiungere il territorio americano. “Chiedo profondamente scusa per i problemi e lo spavento che abbiamo provocato oggi”, ha detto Vern Miyagi, amministratore dell’Agenzia per la gestione delle emergenze della Hawaii. “Abbiamo trascorso gli ultimi mesi a tentare di rispondere a questa minaccia, in modo da essere in grado di fornire notifiche e allarmi preventivi al pubblico”, ha continuato, ammettendo: “Abbiamo commesso un errore. Ora studieremo il processo in modo che non accada più”. Ad amplificare l’allarme sono stati i social media, sui quali sono circolati gli screenshot dell’allarme, che recitava: “BALLISTIC MISSILE THREAT INBOUND TO HAWAII. SEEK IMMEDIATE SHELTER. THIS IS NOT A DRILL.” (“Missile balistico in arrivo verso le Hawaii. Cercate immediato rifugio. Questa non è un’esercitazione”).
Subito dopo il rappresentante democratico Usa Tulsi Gabbard, via Twitter, ha definito “falso” l’allarme. “Hawaii: questo è un falso allarme”, ha scritto. “Ho avuto conferma – ha aggiunto – dai funzionari che non c’è alcun missile in arrivo”. Anche l’Agenzia per le emergenze hawaiana ha confermato che “non c’è alcuna minaccia missilistica per le Hawaii”. Il governatore David Ige ha definito “totalmente inaccettabile” l’allarme per errore. “Mi dispiace per il dolore e la confusione che molti possono aver provato”. E, nello spiegare il ritardo nella smentita, ha precisato che non esiste un modo automatico per cancellare l’allerta e lo si è dovuto fare manualmente. La Commissione federale per le comunicazioni ha lanciato una “piena indagine” sull’incidente. Il presidente Usa Donald Trump è stato informato di quanto è accaduto, ma ha definito l’allarme come una “pura questione dello Stato”. Sebbene l’allarme è stato rapidamente individuato come falso, molti residenti si sono precipitati a cercare rifugio. “Tutti erano nel panico”, ha raccontato Teal. “Viaggiando nel mondo per fare avventure estreme, sono stata spesso in situazioni molto difficili, dalle tempeste di neve, agli squali, alla lava rovente. Nulla è così terrificante come un missile che arriva per uccidere tutti quelli che conosci e ami”. Lauren McGowan, una turista che stava trascorrendo il weekend a Maui con i familiari e gli amici, stava per mangiare la colazione, quando il telefonino ha ricevuto la notifica. E’ tornata in fretta nell’hotel e con circa una trentina di persone si sono rifugiate nella caffetteria al livello sotterraneo. “Nessuno aveva idea di cosa trealmente stesse accadendo”, ha raccontato. D’altronde nel sotterraneo non il segnale del telefonino non arrivava. Diversi golfisti partecipavano a un torneo a Honolulu. “Ci siamo infilati nella vasca da bagno, sotto un materasso, con mia moglie e il bambino”, ha twittato il golfista John Peterson. “Pregavamo il Signore che quest’allarme bomba non fosse reale”.
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