Salerno. Traffico di droga e racket sul trasporto di prodotti ortofrutticoli: chiesti 327 anni di carcere per 30 imputati coinvolti nell’inchiesta denominata Omnia. Il pm della Dda Marco Colamonici e Silvio Marco Guarriello hanno formulato le richieste di condanna per 30 persone che hanno chiesto di essere giudicate con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari Pietro Indinnimeo. Nonostante lo sconto di pena per il rito sono state elevatissime le richieste. Sei anni Sabino De Maio, ritenuto uno dei capi dell’organizzazione ma diventato successivamente all’arresto collaboratore di giustizia; 22 anni di reclusione sono stati chiesti per Sergio Bisogni, Francesco Mogavero e Luigi Giuliano; 20 per Marco Imparato, Biagio Parisi, Guglielmo Di Martino, Giuseppe Dell’Angelo, Marco Comunale a Sabato Di Lascio; 10 anni per Leopoldo Ferullo, Alfonso Telese, Sabato Alberto, Raffaele Sorriento, Cristian Pecoraro, Alda Di Benedetto e Alberto Sabato; 12 per Cosma Palma; 8 per Alberto Sabato; 4 per Donato Ippolito; 5 per Santo Pecoraro; 2 anni di reclusione per Anna Iuliano; 4 per Mario Funiciello, Angelo Brillante, Giuseppe e Lucia De Sio, Paolo Podeia, Leonard Virga e Antonio Capone.
Per altre 34 persone c’è la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero nel corso dell’udienza.
Il blitz Omnia fu eseguito a marzo scorso dai carabinieri del Comando provinciale di Salerno, su richiesta della Dda, e consentì di sgominare una gang, operativa a Salerno e nella piana del Sele, dedita al traffico di sostanze stupefacenti e alle estorsioni. Nel corso delle indagini erano stati accertati numerosi attentati incendiari, gambizzazioni e minacce nei confronti di ditte operanti nel settore del trasporto dei prodotti ortofrutticoli. A sbaragliare la concorrenza con metodi intimidatori due imprese la Atm di Francesco Mogavero e la Ma.Pa di Marcello Palmentieri, entrambi facevano parte – secondo gli inquirenti – dell’organizzazione camorristica che faceva capo a Sabino De Maio e ai fratelli Enrico e Sergio Bisogni ‘i gemelli’, esponenti del clan Pecoraro-Renna. Una ventina le vittime del clan come accertato dagli inquirenti: produttori di materie prime, come l’azienda di rilievo nazionale Ortoromi, e ditte di trasporto come il gruppo Napolitrans. Alla richiesta di condanna dovranno rispondere i difensori degli imputati nel corso delle discussioni che inizieranno nei prossimi giorni davanti al Gup Pietro Indinnimeo.
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