Cronaca Giudiziaria

Dissequestrati i beni degli eredi del ‘re dello zucchero’ legato a Casalesi

Condivid

Dissequestrati i beni di Biagio e Franco Passarelli. La Corte d’Appello di Napoli, letto il rinvio della Suprema Corte di Cassazione, ha revocato la confisca e di conseguenza ha disposto il dissequestro dei beni tolti il 7 marzo 2013 dal tribunale di Napoli agli eredi di Dante Passarelli, detto ‘il re dello zucchero’, titolare dell’ex Ipam, morto in circostanze non chiare nel 2004 durante il processo Spartacus nel quale era imputato come imprenditore di fiducia del clan dei Casalesi. Al momento della sua morte, i suoi beni erano sotto sequestro gia’ da nove anni. Tra questi, lo zuccherificio Ipam srl, l’immobiliare Bellavista srl, la Commerciale europea spa, titolare del marchio “Kero”, famosa marca dello zucchero casertano e l’immensa tenuta agricola la Balzana. L’Ipam, sequestrato tra il 2001 e il 2002 dalla Dda dopo una denuncia presentata dalla Eridania, il colosso italiano dello zucchero, aveva conosciuto una rapida ascesa gia’ dalla fine degli anni ’80, “imponendosi” prima in tutta la provincia di Caserta e poi in altre regioni seguendo le alleanze dei Casalesi. Biagio e Franco Passarelli furono arrestati per concorso esterno in associazione mafiosa nel 2013.

In primo grado furono condannati a 6 anni anche perche’ ritenuti riciclatori dei soldi di Nicola Schiavone e prosecutori dell’attivita’ del padre. In secondo grado, la condanna fu dimezzata. Il difensore degli eredi, Mario Griffo, per quanto riguardava i beni, aveva presentato ricorso in Cassazione facendo leva sul fatto che i due erano subentrati alla morte del padre. “Correttamente i ricorrenti – avevano scritto tra le altre cose gli Ermellini nel dispositivo del rinvio atti alla Corte d’Apello – hanno rimarcato che il richiesto presupposto della ‘sproporzione’ fra acquisizione e redditi denunciati non possa ritenersi sussistente rispetto ai cespiti societari che gli imputati ricevono in eredita’, in virtu’ di una causa all’evidenza lecita”. “La sentenza impugnata deve essere pertanto annullata in relazione alle disposte confische”, scriveva la Suprema Corte. Ora bisognera’ attendere 90 giorni per il deposito della motivazione della Corte d’Appello.


Articolo pubblicato il giorno 12 Gennaio 2018 - 08:18

Redazione

Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina "Redazione" sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura!

Pubblicato da
Redazione

Ultime Notizie

Ritrovata la neonata rapita, era nell’auto di una coppia

La neonata di solo un giorno, sequestrata dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza, è stata… Leggi tutto

21 Gennaio 2025 - 22:04

Scandalo sull’isola d’Ischia: prete indagato per abusi su minore

Un'inchiesta della Procura di Napoli ha scosso la comunità ischitana: un sacerdote locale è finito… Leggi tutto

21 Gennaio 2025 - 21:58

Neonata rapita dalla clinica: nel video si vede una donna portarla via

Una neonata di un giorno è stata rapita a Cosenza: la neonata è stata prelevata… Leggi tutto

21 Gennaio 2025 - 21:41

Esplosione per una fuga di gas a Catania, crolla una palazzina

Un'esplosione causata da una fuga di gas si è verificata in via Galermo, a Catania.… Leggi tutto

21 Gennaio 2025 - 21:26

Superenalotto, realizzato un 5+1 da oltre 556mila euro. Tutte le quote

Nessun "6" al concorso odierno del Superenalotto mentre è stato realizzato un "5+1" da oltre… Leggi tutto

21 Gennaio 2025 - 21:17

Nel mondo ci sono 3,5 miliardi di poveri

Nel 2024, la ricchezza dei miliardari è aumentata di 2.000 miliardi di dollari in termini… Leggi tutto

21 Gennaio 2025 - 20:48