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Cricca delle mazzette in Tribunale: a processo avvocato, poliziotto e cancelliere

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Faceva sparire i fascicoli dagli uffici del tribunale e dei dei magistrati e li incendiava e quanto afferma la Procura di Napoli nord nei confronti dell’ avvocato Anna Savanelli. L’avvocato di Parete è stato accusato di corruzione in atti giudiziari insieme al suo compagno, il vice commissario di Sessa Aurunca, Giovanni Romano. Quest’ultimo è stato ripreso in un video delle fiamme gialle di Aversa mentre intascava danaro da alcuni conoscenti che avevano chiesto il porto d’armi. Pare che in cambio il poliziotto avrebbe stilato una relazione positiva sulla fedina penale dei richiedenti, garantendo il porto d’armi con la firma in questura a Caserta. Secondo quanto emerso dalle indagini il prezzario del vice commissario variava dai 200 ai 2500 euro. Nella prossima udienza del 2 febbraio finiranno davanti ai giudici anche il cancelliere Andrea Esposito, accusato di aver dato alla Savanelli i fascicoli da far sparire per evitare l’esecuzione di pena degli imputati dell’avvocato, l’imprenditore di Casal di Principle Antonio Caterino, Massimo Perrone di Giugliano, cliente della Savanelli.

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Nella prima fase di indagine l’avvocato avrebbe ammesso di aver dato alle fiamme il documento sottratto dalla cancelleria, sostenendo l’innocenza per le altre vicende. La donna, difesa da Mariangela Maietta, è intenzionata a fare battaglia in udienza. Allo stesso modo anche il compagno Romano, considerato un ottimo poliziotto. I cinque imputati furono tutti arrestati nello scorso ottobre. L’avvocato di Parete risponde solo del reato di corruzione per il rilascio di porto d’armi in concorso con il vice commissario Romano. Nessuna corruzione afferma l’avvocato. Si così l’avvocato, dicendo che avrebbe presentato una semplice istanza in questura a Caserta per Salvatore Tornincasa, suo assistito, per il porto d’armi. Non ci sarebbero state “mazzette”. Per la corruzione in atti giudiziari e l’incendio del fascicolo la posizione è stata stralciata con la trasmissione degli atti giudiziari a Napoli in seguito da un’eccezione formulata in sede di Riesame. “L’ho fatto anche per un mio cliente di Mondragone che mi ringrazia ancora”, raccontò la Savanelli a Massimo Perrone (in carcere per altri reati e cliente della Savanelli) spiegando come scomparivano i fascicoli. La sua posizione anche per i reati di rivelazione di segreto d’ufficio, annullato dal Riesame.




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