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Centri polifunzionali per minori a rischio devianza: la proposta del ministro Orlando a De Luca e De Magistris

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Napoli. Baby gang, il Ministro Orlando scrive al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: “I recenti e gravi fatti accaduti a Napoli e in Campania, impongono più che mai una azione concreta e congiunta di tutte le Istituzioni che fornisca risposte immediate ed efficaci. E’ noto che la violenza, e ancor più la reiterazione di condotte antisociali gravi, specie se agita da giovanissimi, trae origine, molto spesso, da un tessuto sociale connotato da disgregazione familiare, assenza di modelli educativi, di agenzie di avviamento all’istruzione ed al lavoro e da contesti di particolare deprivazione economica. Come ministero della Giustizia – osserva Orlando – , nell’ottica della prevenzione e della agevolazione dell’inclusione sociale, abbiamo già pienamente operativi due Centri diurni polifunzionali: Nisida, e Santa Maria Capua Vetere, entrambi attivi dal 2016. E’ inoltre in programma la realizzazione di un terzo centro nella città di Salerno, dove, con l’ausilio degli enti locali territoriali, siamo in attesa di reperire idonea struttura. I Centri Diurni Polifunzionali, come noto, sono strutture minorili non residenziali per l’accoglienza diurna di minori e giovani adulti sottoposti a misure penali nonchè di giovani in situazioni di disagio sociale o comunque a rischio di devianza, anche se non sottoposti a procedimento penale”. “I nostri centri – prosegue – offrono attività educative, di studio, di orientamento e formazione lavoro nonchè ludico-ricreative e sportive. E sempre più possono offrirne se saremo in grado di lavorare in sinergia tra tutte le istituzioni interessate. Le due strutture esistenti in Campania accolgono giornalmente centinaia di ragazzi. Credo fermamente che la sola repressione o l’inasprimento delle pene non possano contribuire a rendere più sicura Napoli e la Campania tutta, ne’ a salvare queste giovani vite da un destino di violenza, cui talvolta paiono essere rassegnati. Questi centri possono costituire un concreto supporto alla legalità ed al corretto sviluppo di personalità in evoluzione attraverso la realizzazione di percorsi e progettualità che vadano a porsi quale significativa alternativa alla strada e alle suggestioni di contesti ad elevato tasso di criminalità. Come ministero della Giustizia siamo pronti a rafforzare l’impegno per favorire l’apertura di nuovi centri polifunzionali diurni individuando insieme a voi le aree in cui maggiore è la necessità. A tal fine, vi propongo un incontro urgente che possa determinare sollecitamente la stipula di un Protocollo congiunto che, preveda un vostro diretto coinvolgimento nel reperimento di idonei spazi da mettere a disposizione e la individuazione puntuale delle azioni condivise per la più rapida realizzazione di detti centri. Conoscendo la vostra sensibilita’ sono certo di una pronta e positiva risposta”, conclude Orlando.
Intanto gli avvocati dicono no all’abbassamento dell’età imputabile. A ribadirlo fermamente il presidente nazionale della Camera Penale minorile, Mario Covelli, che commenta l’ipotesi paventata dopo i recenti episodi di violenza delle baby gang a Napoli.  “La Camera Penale minorile, alla luce degli episodi avvenuti a Napoli e provincia nei giorni scorsi e nelle ultime ore, ribadisce la propria opposizione all’abbassamento dell’età imputabile e a modifiche in peius della legislazione minorile” dice Covelli. Poi agguinge: “Il fenomeno delle baby-gang va combattuto con la prevenzione varando aiuti e interventi per le famiglie a rischio e politiche di inclusione sociale dotando i giudici minorili di effettivi poteri di prevenzione, da esercitare in rete con tutte le istituzioni presenti sul territorio, pubbliche e private”.


Articolo pubblicato il giorno 21 Gennaio 2018 - 15:58

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