Castellammare di Stabia. Prima la mega rissa e poi gli spari. E’ questo lo scenario in cui è maturato questa notte il ferimento a colpi di pistola del 19enne Catello Chierchia, incensurato e figlio di un noto commerciante del centro città. Il giovane è stato centro all’addome da un proiettile. Trasportato nell’ospedale San Leonardo e sottoposto ad intervento chirurgico (con asportazione della milza). La prognosi e’ riservata ma non è in pericolo di vita. Sul fatto stanno indagando i carabinieri della locale compagnai che stanno cercando di ricostruire l’accaduto attraverso le testimonianze del ferito, degli amici ma anche utilizzando le immagini del sistema di video sorveglianza pubblico. Il ferimento è avvenuto intorno all’una di questa notte all’ingresso della sala giochi di Corso Vittorio Emanuele. Ma prima della sparatoria intorno alle 23 nella stesa sala giochi ma all’ingresso del lungomare Garibaldi di Castellammare c’era stata una mega rissa tra giovani al quale avrebbe partecipato lo stesso Catello Chierchia. Non a caso i carabinieri lo hanno trovato in possesso di un coltello a serramanico. Secondo le prime informazioni che stanno raccogliendo gli investigatori la rissa scoppiata sul lato mare sarebbe collegata anche alla rissa avvenuta lo scorso week end in una discoteca al capo di Sorrento in cui rimasero feriti due giovanissimi di Positano. Gli assalitori, sulle cui tracce ci sono anche gli investigatori sorrentini che stanno conducendo le indagini su quell’episodio, sarebbero stati alcuni giovani stabiesi. Alcuni dei quali appunto protagonisti anche della rissa di ieri sera. Chi ha fatto fuoco contro Chierchia indossava un casco integrale rinvenuto dai carabinieri sul luogo della sparatoria. I militari hanno anche trovato un bossolo. Il pistolero deve aver fatto fuoco più volte. Da una prima ricostruzione la rissa e la conseguente sparatoria sarebbe avvenuta per questioni di donne tra ragazzi di bande diverse. Qualche apprezzamento di troppo a una ragazza ha fatto scatenare la rissa poi sfociata nel sangue. Chi ha fatto fuoco sapeva che sia nella sala giochi sia in tutta la zona ci sono le telecamere e per questo ha indossato il casco. Ma avendolo lasciato per terra gli investigatori confidano intanto di risalire a lui, in primo luogo attraverso il la testimonianza del ferito, visto che probabilmente si tratta di una persona a lui nota, e poi attraverso la visione delle telecamere. E’ il secondo fatto di sangue
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