Una brutta pagina per Castellammare. Con la chiusura della libreria Mondadori la città perde uno dei punti di aggregazione culturale oltre a veder aumentare la triste schiera dei disoccupati. Inoltre finirà il salottino letterario, curato con profonda passione dalla direttrice Tina Cassese e dal professore Pierluigi Fiorenza, che aveva portato a Castellammare autori del calibro di Jean Noel Schifano, Franco Di Mare, Peppe Vessicchio, Lorenzo Marone, Sara Dardick, Elena de Curtis, Magdi Allam, Peppe Lanzetta, Gigi Di Fiore per non parlare, poi, dei tanti autori locali che hanno avuto l’opportunità di promuovere e presentare i loro testi.
La libreria, presumibilmente, chiude per una serie di concause. Innanzitutto per il crollo delle vendite tanto che, nel giro di pochissimi anni, il fatturato della Mondadori stabiese è sensibilmente diminuito; per la concorrenza dell’e-commerce che offre sconti che una libreria non potrebbe mai concedere; per la concorrenza degli e-boock; per la disaffezione nei confronti della lettura dal momento che le statistiche collocano l’Italia e in particolar modo il nostro Meridione come fanalino di coda in ambito europeo; per la mancata pubblicità della merce libro che è diventato un prodotto di nicchia quasi mai promosso in Tv e soprattutto per il cambiamento epocale che sta stravolgendo le abitudini dei più giovani con lo strapotere dei social network a discapito della lettura.
Per esempio quanti genitori, a Natale o alla Befana, hanno regalato un libro e quanti il telefonino d’ultima generazione?
Articolo pubblicato il giorno 13 Gennaio 2018 - 19:35