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Carcere minorile di Nisida, il sindacato denuncia: ‘Agente aggredito e sequestrato’

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Un agente penitenziario – secondo quanto riferisce Ciro Auricchio, ispettore capo e segretario regionale del sindacato Uspp – e’ stato strattonato, aggredito a calci e pugni e poi sequestrato nell’istituto penale minorile di Nisida a Napoli da tre detenuti che, dopo aver chiuso l’agente penitenziario in uno stanzino, avrebbero cercato di aprire le celle di altri detenuti, senza riuscirvi. “Sembrerebbe – dice Auricchio – che il tutto sia stato fatto in risposta alla azione della Polizia penitenziaria che, in seguito a una perquisizione effettuata la sera del 31 dicembre, aveva rinvenuto sostanza stupefacente”. Auricchio spiega che “grazie al pronto intervento del personale di Polizia penitenziaria si e’ ristabilito l’ordine e la sicurezza e il collega aggredito e’ stato accompagnato al pronto soccorso per le cure del caso.

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Troppi sono gli episodi critici all’interno del circuito penale minorile dopo che la legge di riforma ha previsto che i detenuti anche maggiorenni, fino a 25 anni, possano scontare la pena nelle strutture minorili. Chiediamo una immediata revisione della legge 117/2014 perche’, secondo il parere di questo sindacato, questi reclusi, quasi tutti appartenenti ai clan presenti tra NAPOLI e provincia devono espiare la pena negli istituti per adulti. Va altresi’ rivista la normativa dei detenuti minorenni che hanno come imputazione un reato associativo oppure un reato aggravato dal vincolo associativo”.


Articolo pubblicato il giorno 2 Gennaio 2018 - 18:06

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