Camorra: Rosario Mauriello riconosciuto vittima innocente Ammazzato per scambio persone, domani una Messa in ricordo. Ci sono voluti piu’ di 20 anni affinche’ Rosario Mauriello, morto a 21 anni, nel 1994 dalla camorra, fosse riconosciuto come vittima innocente, ammazzato per sbaglio, per uno scambio di persona dalla camorra. Domani, a Melito di Napoli, in provincia, ci sara’ una messa in suo ricordo nella chiesa Santa Maria delle Grazie. “Noi della famiglia lo abbiamo sempre saputo, ora lo sanno tutti – dicono i familiari di Rosario – All’epoca dell’omicidio ne dissero di cotte e di crude, ora e’ stato riconosciuto che, invece, Rosario e’ una vittima innocente. Un sospiro di sollievo soprattutto per i suoi genitori, che oggi sono anziani”. Rosario aveva 21 anni quando mori’, raggiunto da diversi colpi di pistola, esplosi da un commando affiliato ai Di Lauro, mentre era in una strada della movida melitese. Non si penso’ a un errore, nonostante di Rosario si dicesse che era un bravo ragazzo. La famiglia ora fa sapere che si e’ venuti a conoscenza della realta’ delle cose “grazie a un’intervista di Roberto Saviano al collaboratore di giustizia Tommaso Prestieri. Nel corso della trasmissione Kings of Crime su Canale 9 dello scorso ottobre, lo scrittore Roberto Saviano ha intervistato infatti il collaboratore di giustizia Tommaso Prestieri,
ex fedelissimo dei Di Lauro ha raccontato come si svolse quell’agguato” nel quale perse la vita il 21enne. Il ragazzo, secondo il racconto del pentito, cosi’ come riferisce la famiglia, “e’ stato ucciso per errore”. Il vero bersaglio del commando criminale era un altro giovane.“Il ragazzo fu ammazzato per errore perché dovevamo uccidere un altro giovane che dava fastidio ai cantieri delle famiglie a Marano. – ha raccontato Prestieri – Noi killer non conoscevamo la vittima e ce la doveva indicare il nipote di un imprenditore della zona. Il segnale per far partire l’omicidio era la stretta di mano, – ha aggiunto il pentito – ma il ragazzo diede la mano alla persona sbagliata così uccidemmo un innocente. Mentre la vittima era a terra ancora in vita il ragazzo gridava ‘No, no’ però a quel punto i killer lo finirono lo stesso. La cosa che mi ha colpito di questa storia più di tutto è che la mamma di questo ragazzo andò in tutte le trasmissioni per dire che il figlio non era camorrista ma nessuno la credeva”.
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