Baby gang a Napoli: è da oltre un mese che non si parla di altro. La mamma Arturo, il ragazzo accoltellato il 18 dicembre in via Foria a Napoli e che ha rappresentato il primo eclatante caso della violenza urbana minorile, oggi a parlato ai ragazzi dell’Istituto Cuoco di Napoli, frequentato dal figlio. “A nessuno capiti più una vicenda del genere”, ha detto. “A nessuna mamma deve mai capitare quello che accaduto a me, di ritrovarsi con un figlio aggredito senza motivo”. Lo ha detto Maria Luisa Iavarone, la mamma di Arturo. Le manifestazioni e le iniziative contro la violenza minorile, contro le Baby gang, proseguono. E l’incontro di oggi al Liceo Cuoco, la scuola di Arturo, insieme con la Giunta distrettuale dell’Anm di Napoli e’, per Iavarone, “un bel segnale di solidarieta’, ma soprattutto di costruzione culturale”. “I ragazzi, dapprima sgomenti, poi arrabbiati, per la terribile esperienza del loro compagno, hanno manifestato una sana curiosita’ rispetto al funzionamento dell’apparato giudiziario in relazione all’ episodio”. “I magistrati hanno colto questa esigenza – ha concluso – mettendo a disposizione della scuola le proprie competenze” . Per il preside del Cuoco “la riscossa e’ partita dai ragazzi del liceo”. Adele Barile, preside del Liceo Cuoco, la scuola di Arturo, il diciassettenne accoltellato un mese fa, in via Foria, tiene a sottolineare che gli studenti, “fin dal giorno dell’aggressione, hanno mostrato volonta’ di riscatto e di volersi riappropriare del loro futuro”. “Sono stati toccati nel profondo – ha affermato – e hanno manifestato questa intenzione di far sentire la loro vicinanza ad Arturo, una sollecitazione venuta anche da genitori di Arturo e che io ho colto”. “Sono i ragazzi i veri protagonisti di questo riscatto – ha aggiunto – e sono un monito a chi vuole trincerarsi dietro una indifferenza che non fa bene a nessuno”. “E’ solo un caso che sia toccato ad Arturo – ha concluso – ma puo’ capitare a chiunque”
Articolo pubblicato il giorno 19 Gennaio 2018 - 15:08 / di Cronache della Campania