Napoli. Saranno piantati gli agrifogli che avevano sostituito l’abete distrutto nella Galleria Umberto I di Napoli. Ad annunciare l’iniziativa il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: “Alla cultura della violenza e della prepotenza rispondiamo con atti concreti di civiltà che contribuiscono a migliorare la qualità della vita nei quartieri di Napoli” dice il consigliere regionale. ”Per questo – aggiunge – abbiamo deciso con il consigliere municipale del Sole che Ride Salvatore Iodice di piantare domani alle 11 – appuntamento al Corso Vittorio Emanuele alla scala di San Pasquale – proprio nei Quartieri spagnoli, gli agrifogli sistemati in Galleria Umberto I a gennaio dopo la vandalizzazione dell’abete, che hanno resistito alla furia delle baby gang, grazie al contributo dell’imprenditore Fogliame che ha fornito anche le piante per abbellire i Quartieri”. ”Alberi che riprendono vita come testimoni di legalità e che ricordano a tutti i giovanissimi che fare parte di una baby gang può portare solo guai” sottolinea Borrelli. Secondo il consigliere regionale ”il fenomeno delle delinquenza minorile è stato sottovalutato da tutti per troppo tempo. Risse e accoltellamenti continuano ad essere all’ordine del giorno, come quello della notte scorsa a Sant’Antonio Abate. Dubito che con 100 agenti in piu’ si possa debellare il fenomeno in tempi rapidi. Per questo rilanciamo le nostre proposte solo parzialmente accolte nella riunione del Comitato per la sicurezza alla presenza del ministro dell’Interno Marco Minniti”. ”Tra queste – sostiene Borrelli – quella di togliere la patria potestà ai genitori coinvolti in reati di camorra; chiedo che il protocollo tra ministero e tribunale dei minori sia redatto in tempi brevi. La dissociazione dei genitori dal gesto di alcuni ragazzini che a piazza Mercato hanno abbracciato i carabinieri in segno di scusa, testimonia quanto sia urgente togliere subito e preventivamente la patria potestà. Lanceremo una raccolta di firme per chiedere a prefetto e sindaco il coprifuoco a partire dalle 22 per i minori di 15 anni non accompagnati dai genitori. Solo una società malata pretende di far scorrazzare liberi per la città dei ragazzini fino alle 2 o alle 3 del mattino. Con l’adozione di misure impattanti potremo riportare il fenomeno della delinquenza minorile a livelli di normalità. Nel frattempo ben vengano tutte le misure possibili di integrazione sociale i cui effetti positivi si vedranno nel tempo”.
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