Arturo, il 17enne ferito a coltellate lo scorso dicembre in via Foria, a Napoli, ha trascorso la sua prima giornata a a casa. Ieri dopo aver ricevuto la visita dell’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, e’ stato dimesso dall’ospedale Monaldi (dove era stato trasferito dopo un primo periodo di degenza all’ospedale San Giovanni Bosco). Arturo, aggredito da quattro ragazzini mentre stava passeggiando, presto potrebbe far ritorno a scuola. I suoi compagni di classe non lo hanno lasciato mai solo e sono scesi in piazza – con un corteo ed un flash mob dinanzi alla prefettura – per chiedere maggiore sorveglianza lungo le strade. Un corteo con oltre 5000 persone che di fatto hanno accolto l’appello lanciato dalla mamma dello stesso 17enne. Nel corso della degenza nei due ospedali, Arturo ha ricevuto anche la visita del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, del questore di Napoli, Antonio De Iesu e del comandante provinciale dei Carabinieri, Ubaldo del Monaco. Per il ferimento di Arturo la polizia ha fermato un 15enne mentre gli altri tre presunti aggressori non sono stati ancora bloccati.
Sotto otto complessivamente i minorenni sui quali la polizia ha indagato finora per identificare gli autori dell’aggressione ad Arturo P., il 17enne studente del liceo “Cuoco-Campanella” ferito gravemente in via Foria il 18 dicembre scorso. Di essi, in quattro starebbero per uscire fuori dalla cerchia dei sospettati visto che gli investigatori a loro carico non avrebbe trovato nulla se non una vaga indicazione fornita da un passante quella sera stessa. Mancando riscontri, però, gli accertamenti si sarebbero conclusi con un nulla di fatto: sono un 14enne, due 12enni e un 13enni, questi ultimi tre tra l’altro non imputabili per età. Fanno parte di un gruppetto di amici che frequenta la zona e che non conoscerebbe l’altro gruppetto di giovanissimi comprendente l’unico indagato finora in stato d’arresto: F., un 15enne di San Carlo Arena, studente de“Casanova” con discreto profitto e la passione per il cinema come attore. Ha infatti partecipato al film “La paranza dei bambini” in programma quest’anno nelle sale cinematografiche.
Solo apparentemente sembrerebbe esserci una pausa nell’inchiesta. Un lavoro di pazienza, che deve tenere conto di una circostanza importante: i minorenni finiti sotto la lente d’ingrandimento abitano tutti tra il rione Sanità e la zona ancora più vicina al luogo del tentato omicidio. Per cui la loro presenza in quell’area all’ora del delitto può anche non significare nulla. Intanto si vagliano con sempre maggiore attenzione i particolari delle immagini ricavate dalle telecamere, tra cui compaiono i fotogrammi costati l’arresto al 15enne. C’è un identikit dei quattro componenti del branco e ci sono immagini estrapolate dai filmati di alcune telecamere presenti in zona. Dai video si vede il gruppo di giovanissimi camminare insieme in via Foria e i tempi coinciderebbero con il primo tentativo di aggressione, andato in fumo perché la vittima riuscì ad allontanarsi prima di essere braccata, e con gli attimi che precedettero l’aggressione ad Arturo e la successiva fuga.
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