Arthur Miller (1915 – 2015) – scrittore, pubblicista e drammaturgo americano, famoso in tutto il mondo per “Morte di un commesso viaggiatore” – ha lasciato un saggio incompiuto sulla morte della sua seconda moglie: l’indimenticabile Marilyn Monroe.
L’opera incompiuta è stata trovata tra le carte inedite di Miller; il suo archivio è stato ora acquistato dall’Università del Texas a Austin per 2,7 milioni di dollari dagli eredi di colui che è stato una figura di risalto per la Letteratura e il cinema americano. Insieme a racconti, poesie, oltre otto mila pagine di diari e manoscritti, in gran parte mai pubblicati, tra le carte affidate all’Harry Ransom Center dell’ateneo americano spicca l’abbozzo di un testo su Marilyn Monroe, che la signora Miller dal 1956 al 1961.
Miller cominciò a scrivere il saggio il giorno stesso del funerale della diva, a cui lui non prese part per non essere complice di quella che riteneva “una farsa”. Joe Di Maggio insieme a Inez Melson, amministratrice dei beni di Marilyn e tutrice della madre dell’attrice, organizzarono il funerale (occupandosi delle spese) al Westwood Memorial Park, nel distretto di Los Angeles, l’8 agosto 1962.
“Invece di andare al funerale a farmi fotografare, decisi di restare a casa lasciando che il pubblico in lutto portasse a termine quella farsa”, scrisse Miller. “Non dico che lì tutti fossero falsi, ma ce n’erano abbastanza. Molti dei presenti l’avevano distrutta”, scrisse l’ex marito.
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