Ai domiciliari Gerardo Ciuci, 18 anni, il giovane ritenuto responsabile del ferimento di Federico Petrone. Il giovane rapper di Contrada resta in ospedale: il ventunenne era stato ferito martedì sera a Contrada con un colpo di pistola. Il giovane, secondo il Gip Vincenzo Sicuranza, a causa di una serie di avvenimenti successivi al ferimento, non può rimanere libero. In sostanza potrebbe aver inviato una serie di messaggi via telefonino alla sua vittima contenenti affermazioni che potevano far presumere altre azioni violente. Rimane invece inalterato il capo di imputazione ipotizzato per il giovane: lesioni personali aggravate. Ieri pomeriggio i carabinieri di Avellino hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip.
Il diciottenne di Contrada è stato denunciato anche per porto abusivo di pistola e spari in luogo pubblico. Altre misure pure sollecitate dalla famiglia della vittima non sono state adottate dalla Procura. Per martedì probabilmente sarà fissato l’interrogatorio di garanzia. Gli avvocati del giovane, Ettore Freda ed Edoardo Fiore decideranno, dopo aver letto gli atti, se richiedere un’attenuazione delle misure.
A Federico i medici dell’ospedale Moscati di Avellino non hanno ancora comunicato il giorno della dimissione. Ieri il giovane aveva il braccio gonfio. Ciò ha spinto i sanitari a tenerlo sotto osservazione. In ogni caso sono situazioni che possono verificarsi nel normale decorso post-operatorio. L’intervento di rimozione della pallottola dall’arto è riuscito perfettamente. Il colpo lo ha centrato al braccio sinistro all’altezza della spalla.
Sul suo profilo Facebook, dove pubblica le canzoni che firma con il nome d’arte Tsunami, continuano ad arrivare messaggi di incoraggiamento da parte di amici. A Serino lo attende l’intera comunità per riabbracciarlo dopo la grande paura. Sul fronte delle indagini, l’attività degli inquirenti va avanti a ritmo serrato. Si stanno raccogliendo testimonianze ed elementi per avere un quadro definito di quanto accaduto martedì sera a Contrada, nella zona Ospedale, a pochi passi dall’abitazione dell’aggressore.Le versioni sono contrastanti. La vittima, anche attraverso il suo legale Nobile Viviano, parla di «un agguato, voleva uccidermi».
Il feritore sostiene una tesi diversa: Federico Petrone, insieme ad altri quattro ragazzi, si sarebbe recato sotto casa dell’aggressore. Dalle parole si sarebbe passati ai fatti: il diciottenne di Contrada preme il grilletto e colpisce al braccio sinistro il rapper di Serino. I legali smentiscono, invece, che il feritore abbia prima puntato l’arma alla testa di Federico Petrone e che il revolver si sia inceppato. La vittima, quindi, non sarebbe stata attirata in una trappola.
Dichiarazioni e testimonianze sono al vaglio degli investigatori. Gli agenti della Squadra Mobile di Avellino, guidati dal vicequestore Michele Salemme, e i Carabinieri della Compagnia di Baiano (nella prima fase hanno collaborato anche gli agenti della Sezione Volanti della Questura del capoluogo), hanno portato avanti un certosino lavoro con il coordinamento della Procura della Repubblica, prima con il pm Antonella Salvatore, magistrato di turno la sera dell’episodio, e ora nelle mani del magistrato Teresa Venezia. Il tutto sarebbe nato dalla contrastata relazione sentimentale tra la sorella dell’aggressore di Contrada e il giovane rapper di Serino.
I tre legali si confronteranno nuovamente ad inizio settimana con i propri assistiti. Resta comunque lo choc in tutta l’Irpinia per un episodio grave che vede protagonisti giovanissimi incensurati.
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