Armi nascoste nel retrobottega della pescheria a Ponticelli. I carabinieri vi fanno irruzione le trovano e arrestato il proprietario. Si tratta di Raffaele Scognamiglio di 36 anni con piccoli precedenti penali. I militari sospettano che le armi sequestrate siano state usate nelle recenti stese di camorra negli scontri che vedono contrapposti i reduci del clan De Micco “Bodo” e i Minchini-Schisa con tutti gli alleati che stanno cercando di riappropriarsi del controllo delle attività illecite nella zona di Ponticelli. I carabinieri hanno trovato due pistole nascoste nel retro del negozio, avvolte in un panno, sopra uno scaffale della pescheria. Le armi ritrovate e sequestrate sono una semiautomatica calibro 7.65, risultata rubata a Caserta, 16 cartucce dello stesso calibro e un’altra pistola, a salve e priva del tappo rosso. Gli investigatori non escludono che potrebbero essere state usate per le recenti “stese” . Raffaele Scognamiglio e è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo con rito direttissimo che si svolgerà nella giornata di domani. La zona dove è avvenuto il sequestro è quella sotto l’influenza del clan Di Micco anche se il pescivendolo arrestato non è ritenuto legato a nessuna organizzazione criminale. Ma non è la prima volta che i clan della camorra utilizzando insospettabili come armieri e per la custodia delle armi. Le indagini sono in corso per appurare se e per chi stesse custodendo le pistole.
La scorsa settimana la polizia invece nella stessa zona, ovvero nel quartiere Ponticelli sequestrò un arsenale che era nella disponibilità del clan De Micco. In quella occasione fu arrestata Carmela Ricci, 48 anni, perché trovata in possesso di una pistola. La donna è la madre del giovane ras Antonio De Martino, braccio destro di Luigi De Micco, il capo dei Bodo, pure lui finito in carcere nel blitz del 28 novembre scorso in cui finirono in cella altri 27 presunti esponenti dei De Micco. A casa della donna è stata scoperta una stanza nascosta, dietro l’anta di un armadio, all’interno della quale era nascosta una pistola Tanfoglio con matricola abrasa, completa di 22 cartucce calibro 380, nonché due caricatori ed un lampeggiante, del tipo in dotazione alle forze dell’ordine. Poco lontano invece furono trovati un fucile mitragliatore del tipo kalashnikov completo di 15 cartucce calibro 7,62, una pistola beretta calibro 380 completa di caricatore contenente 6 cartucce, un fucile Benelli calibro 12, risultato rubato, un fucile marca beretta calibro 12 con matricola punzonata, due fucili a canne sovrapposte, con canne e calcio mozzate, calibro 12 e calibro 20 ed un fucile di marca Beretta calibro 12, fucile doppietta con cane esterno e canne mozzate. Nel corso dei rastrellamenti nella zona, in Via Montale, all’interno di un capannone abbandonato, rinvenuti e sequestrati due giubbotti antiproiettili, nascosti in una sacca di stoffa e due mazze di legno, sicuramente utilizzate nel corso di un pestaggio, in considerazione delle tracce ematiche presenti. Rinvenuta anche una bomba a mano di fabbricazione jugoslava, nonché 43 cartucce calibro 40. In Via Christian Andersen, scoperto un vero e proprio bunker, all’interno del quale sono state rinvenute e sequestrate due pistole, di cui un Revolver calibro 38 ed una pistola semiautomatica cal.7,65 con annesso un silenziatore, entrambe con matricola abrasa, oltre a due caricatori, 12 cartucce di vario calibro e due telefoni cellulari.
Articolo pubblicato il giorno 11 Gennaio 2018 - 21:43