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A breve i funerali di Vincenzo Ruggiero, ucciso e fatto a pezzi a Ponticelli

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I funerali di Vincenzo Ruggiero, il 25 enne commesso presso i negozi di un noto brand napoletano, ucciso e il cui corpo fu dilaniato in stile “macelleria messicana” lo scorso mese di luglio tra Aversa e Ponticelli, potrebbero svolgersi a breve. Un mese fa sono stati infatti depositati i risultati del Dna del resti del cadavere trovato murato in un garage di Ponticelli: si tratta di Vincenzo Ruggiero. Sono state depositate presso la Procura di Napoli Nord anchetutte le analisi medico-scientifiche effettuate dai periti nominati dai magistrati entro breve tempo quindi il cadavere, o meglio quello che resta, sarà restituito alla famiglia per i funerali. Con un quadro indiziario tanto grave da portare diritto all’ergastolo, Ciro Guarente, assassino reo confesso del giovane 25enne commesso di Parete, Vincenzo Ruggiero e tuttora detenuto, si prepara a chiedere il rito abbreviato una volta che la Procura avra’ chiuso le indagini. Una strada “quasi obbligata” quella imboccata da Dario Cuomo, legale del 35enne ex marinaio, confermata dalla rinuncia, avvenuta nel mese di agosto, al pronunciamento del Tribunale del Riesame di , a cui aveva fatto ricorso l’avvocato  affinche’ annullasse l’ordinanza di carcerazione emessa a fine luglio dal Gip del Tribunale di Napoli Nord. Dopo aver visionato gli atti di indagine raccolti dalla Procura di Napoli Nord, Cuomo ha ritirato la sua istanza e ora attendera’ che la Procura chiude il cerchio delle indagini per formalizzare al Gip la richiesta di abbreviato, rito speciale che prevede uno sconto di pena ma con processo i cui elementi di prova sono solo quelli raccolti dagli inquirenti in fase di indagine preliminare; l’obiettivo e’ di evitare un ergastolo che sembra quasi scontato vista la confessione resa da Guarente nel primo interrogatorio di fine luglio, poi confermata in quello di meta’ agosto in cui ammise il coinvolgimento nelle fasi preparatorie del delitto del secondo indagato, Francesco De Turris, tuttora in carcere con l’accusa di aver ceduto a Guarente la pistola calibro 7,65 – peraltro mai trovata – usata per uccidere Ruggiero. Di sicuro la difesa non si appellera’ all’infermita’ mentale, vista la dinamica del delitto, in cui e’ emersa con evidenza la lucidita’ dell’ex marinaio nel pianificare l’assassinio di Ruggiero. Emblematiche le immagini delle telecamere esterne dello studio privato ubicato di fronte all’appartamento di Ruggiero, ad Aversa, dove e’ avvenuto il delitto, che riprendono Guarente arrivare prima della vittima; altre immagini inquadrano poi il 35enne caricare un sacco con il corpo di Ruggiero in auto qualche ora dopo. Senza quei frame Guarente probabilmente l’avrebbe fatta franca. Gli investigatori sono sempre alla ricerca di altri eventuali complici essendo certi che il 35enne fu aiutato da qualcuno ad occultare il cadavere di Ruggiero nel garage di Ponticelli, quartiere alla periferia orientale di Napoli, e magari anche a tagliarlo a pezzi. Le indagini della Procura di Napoli Nord – sostituto Vittoria Petronella con il coordinamento del procuratore capo Francesco Greco – e dei carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa non si sono mai fermate dal luglio scorso. 


Articolo pubblicato il giorno 22 Gennaio 2018 - 07:42

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