La NASA tornerà sulla Luna: ormai questa non è più un’ipotesi ma una certezza. Nel corso delle prossime ore, in occasione del 45esimo anniversario dall’ultimo allunaggio con la missione Apollo 17, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump firmerà un ordine direttivo che impegnerà l’ente statunitense a lavorare per raggiungere questo scopo.
Chiamato con il nome di Space Policy Directive 1, l’ordine impone alla NASA di dare il via ad un “programma esplorativo innovativo”, il cui scopo sarà quello di “inviare astronauti sulla Luna” e in seguito anche su Marte. Questa eventualità è stata già anticipata ad ottobre dal vicepresidente Pence, il quale aveva ribadito l’importanza della Luna all’interno del programma spaziale statunitense.
Tornare sul nostro satellite permetterà di iniziare a porre le basi da cui partire per l’esplorazione del Sistema Solare, con prima tappa Marte. Tuttavia restano dei dubbi riguardo l’efficacia di questa mossa, la quale potrebbe avere più un effetto simbolico che reale. Le critiche che vengono mosse alla decisione di tornare sulla Luna riguardano l’effettiva utilità di questa tappa; in molti la ritengono una deviazione con la quale prendere tempo, in attesa di migliorare le tecnologie che possano permettere il viaggio verso Marte.
Anche SpaceX ha sempre trattato la Luna come un aspetto estremamente marginale della propria corsa allo spazio, ritenendola quasi un elemento di intralcio in un discorso che va ben oltre i suoi confini. Restiamo in attesa di scoprire quale sarà il contenuto completo del SPD-1 e i suoi effetti nel breve periodo sulla politica adottata dalla NASA.
Articolo pubblicato il giorno 12 Dicembre 2017 - 00:15