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Sentenze di favore e soldi al giudice Pagano: indagati anche altri due magistrati e il sindaco di Roccapiemonte

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Rolex, regali, assunzioni, ma anche soldi elargiti alla Polisportiva di famiglia: il giudice Mario Pagano veniva ripagato così dall’imprenditore nocerino Luigi Celestre Angrisani, titolare insieme alla compagna Irene Miceli, della clinica Villa dei Fiori, delle numerose sentenze favorevoli intentate contro l’Asl e che avrebbero fruttato milioni di euro alla struttura sanitaria convenzionata. Una modalità, quella del giudice arrestato, usuale e ripercorsa in numerosi capi di imputazione formulati dalla Procura di Napoli e avallati dal Gip. Oltre ai regali e ai contributi alla Polisportiva di famiglia il giudice avrebbe preteso l’assunzione, in questo caso da parte di Angrisani, di alcune persone con le quali i Pagano, Mario e Carmine, avevano rapporti di natura ‘politico-clientelare’. Ma ci sono anche le ‘soffiate’ di magistrati amici proprio al giudice Pagano che riguardavano Angrisani e i procedimenti penali in corso, come nel caso dell’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio, rivolta al sostituto procuratore Roberto Lenza della Procura di Nocera dai colleghi napoletani, Ida Frongillo e Celestina Carrano. E ancora le sentenze favorevoli per gli imprenditori Riccardo De Falco e Fabrizio De Giura, anch’essi titolari di due cliniche private convenzionate, Silba e Villa Silvia, per milioni di euro, in cambio di contributi da 9 e 10mila euro per la Polisportiva Rocchese, presieduta dal fratello del giudice, Carmine Pagano, attuale sindaco di Roccapiemonte. E ancora i favori per Roberto Leone della Royal Trophy.
Il giudice finito ai domiciliari, ieri mattina, svolgeva gran parte del suo lavoro nell’ambito della giustizia per avere un ritorno economico personale o familiare: questa la ricostruzione degli inquirenti napoletani dopo circa due anni di indagini. Gran parte degli imprenditori indagati che, guarda caso, erano stati anche coinvolti in procedimenti giudiziari di natura civilistica proprio davanti al magistrato sono diventati grandi sostenitori della Polisportiva Rocchese, la società sportiva di famiglia e bacino di voti per l’attuale sindaco di Roccapiemonte, anch’egli stamane perquisito dagli agenti della squadra mobile di Napoli e dai militari della Guardia di finanza di Napoli, per ordine della Procura napoletana.
Tra i nuovi indagati figurano anche altri due magistrati (non destinatari di avviso di garanzia), per due singoli episodi, estrapolati dal contesto in cui è finito Mario Pagano. Il primo riguarda, appunto, una presunta rivelazione del segreto d’ufficio del pm Roberto Lenza, della Procura di Nocera Inferiore, accusato di aver rivelato a Pagano, di un procedimento in corso nei confronti di Luigi Celestre Angrisani per Villa dei Fiori. L’altro episodio riguarda il giudice salernitano Maria Elena Del Forno, accusata di abuso d’ufficio.
E’ finito nel registro degli indagati con una perquisizione e conseguente sequestro anche un altro noto imprenditore del salernitano Eugenio Rainone, di Sarno, noto per la realizzazione del Crescent di Salerno, accusato di corruzione per aver sovvenzionato la Polisportiva Rocchese dei Pagano in cambio di sentenze favorevoli per la Costruzioni generali Rainone.Altra pesante accusa è quella rivolta al giudice e ai suoi fedelissimi per la costituzione di una cooperativa e la richiesta di ammissione al finanziamento a fondo perduto per la realizzazione di un agriturismo, l’Eremo, mai realizzato. A guidare la coop, Nicola Montone, il funzionario del tribunale – già finito nel registro degli indagati ad aprile scorso – e arrestato stamane insieme al giudice Pagano. Ma accusati di truffa ci sono anche la cognata di Mario Pagano, Ermelinda Aliberti e il consulente Antonio Piluso, destinatario di un divieto di dimora. E ancora Filippo Romano e la moglie Assunta Ingenito, imprenditori edili che avrebbero fornito false fatture a Pagano per la ristrutturazione dell’Eremo-agriturismo, e Peppino Sabbatino che avrebbe dovuto fornire gli arredi per la struttura ricettiva. Una truffa che si sarebbe consumata con un giro di danaro fittizio nel 2012, ai danni della Regione Campania che erogava il finanziamento a fondo perduto per la struttura situata in località Montrizzo e mai aperta. Sia Piluso, sia Sabbatino erano stati ‘graziati’ dal giudice Pagano in alcune cause civili con sentenze favorevoli, quelle di cui avevano beneficiato anche Giacomo Sessa, un altro imprenditore, questa volta con la complicità del Got Augusta Villani, poi sospesa dal Csm dopo le perquisizioni dello scorso anno.
Nel mezzo di sentenze vinte per diversi milioni di euro complessivi tanti regali, ma soprattutto favori, e soldi – tanti – per a Polisportiva Rocchese, titolare della squadra di calcio locale che ha beneficiato di tantissimi finanziamenti, tutti legalmente tracciati attraverso bonifici bancari. Oltre ai sette indagati colpiti da ordinanza di custodia cautelare, stamane sono state notificate altre sette informazioni di garanzia, con la formula della perquisizione e del sequestro nei confronti, in particolare, dell’attuale sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano, fratello di Mario, nella sua qualità di presidente della società Polisportiva Rocchese; Vincenzo Coppola, Luigi Grimaldi, Irene Miceli;  Eugenio Rainone, Francesco Sperti, viceprefetto già commissario prefettizio in alcuni comuni dell’Agro; e Peppino Sabbatino.
Un’inchiesta, quella sul mondo della giustizia ‘fai da te’ del giudice Mario Pagano – meglio conosciuto come Don Mario – che è destinata ad allargarsi e a concretizzarsi con le nuove acquisizioni disposte dalla Procura di Napoli.
Intanto dopo l’arresto di ieri il Ministro della Giustizia, Andrea Orlano, ha promosso l’azione disciplinare nei confronti del magistrato arrestato e firmato la richiesta di sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, al Csm.

PUBBLICITA

Rosaria Federico


Articolo pubblicato il giorno 12 Dicembre 2017 - 01:18

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