Si è chiuso con una assoluzione il processo presso il tribunale di Nocera che vedeva quale unico imputato il Di Martino Antonio, alias o’ panzanar, noto pluripregiudicato scafatese, per la detenzione a fini di spaccio di 65 grammi di cocaina che furono trovati nella sua abitazione a Scafati. Per questo motivo la Procura aveva chiesto nelle sue richieste conclusive una condanna esemplare di 8 anni.
Era l’unico sul banco degli imputati dopo che la sua convivente era stata assolta col rito abbreviato dal GIP, Levita che aveva puntato il dito contro il Di Martino. Difeso dagli avvocati Gennaro De Gennaro e Pierluigi Spadafora, l’imputato aveva scelto di essere giudicato con rito ordinario. Era la notte del 4 marzo scorso, quando i militari bussarono alla porta dell’abitazione di Di Martino dove risiedono la madre e una sorella. Ad aprire fu lui stesso, in regime detentivo in quanto stava espiando un residuo di pena alternativa alla custodia cautelare per un beneficio che gli era stato concesso dal Tribunale di Sorveglianza di Salerno. Durante la perquisizione domiciliare, i carabinieri di Nocera Inferiore notarono comportamenti sospetti della compagna del Di Martino.
A un certo punto la donna che era con lui, si portò rapidamente nella camera da letto, volendo disfarsi di qualcosa che aveva nascosto addosso. Operazione che tuttavia non riuscì per l’intervento dei militari. Partì la perquisizione e la donna nel muovere l’avambraccio sinistro, lasciò involontariamente intravedere un calzino di colore nero all’interno del quale c’erano quasi 65 grammi di cocaina ed un bilancino di precisione. Per i difensori di Di Martino, la responsabilità era della donna che aveva lo stupefacente sulla sua persona sebbene si trovasse in casa del pregiudicato e che laddove il proprio assistito fosse stato direttamente coinvolto all’arrivo dei militari avrebbe preso altre precauzioni. Il Giudice, dottoressa Leida Rossetti, accogliendo la tesi degli avvocati dell’imputato ha mandato assolto il Di Martino Antonio che è stato rimesso in libertà.
Articolo pubblicato il giorno 1 Dicembre 2017 - 16:53