“Non credo che Gomorra la serie renda ‘romantici’ i boss”. Lo ha detto lo scrittore Roberto Saviano, in occasione della presentazione del libro “Bacio feroce”, parlando delle critiche mosse alla serie tv Gomorra, in onda su Sky Atlantic, giunta alla terza edizione. “Ne raccontiamo l’aspetto violento e bestiale – ha affermato – senza una dimensione consolatoria che io nei miei libri ho sempre rifiutato”. “Anzi – ha sottolineato – quello che voglio suggerire e’: ‘Quanto di loro c’e’ dentro di te, quanto nella nostra societa’, anche dell’aspetto legale? Quanto quel modo di ragionare e’ esattamente il modo di ragionare dei grandi ammiragli dell’imprenditoria internazionale? Questo e’ quello che voglio suggerire. Non ho mai bisogno di romanticismo, credo, invece, che una certa ansia sia generata dall’assenza del bene che e’ una caratteristica che ho da sempre quando scrivo – ha spiegato – Non voglio mettere un punto di vista del bene e costringere, invece, lo spettatore a un senso di fastidio perche’ non deve esserci una scappatoia.
Mi accuseranno, per quello che sto dicendo, di infangare di nuovo la citta’, mentre continuano a utilizzare le ‘stese’ come metodo terroristico e sentiremo analisi su operazioni come ‘vabbe’ sono gang’, cioe’ una criminalita’ marginale.Ieri L’ultima stesa e nessuno ne parla – ha affermato – e’ la vittoria di de Magistris, che aveva scientemente, in questi anni negato l’esistenza delle ‘paranze’ poi e’ stato costretto ad ammetterlo”. “Poi si e’ parlato della rivoluzione arancione – ha aggiunto – che ha avuto come risultato il fatto che non si parla di quello che accade”. “Una cosa che pero’ non credo affatto – ha sottolineato – sono declinazioni importanti di un nuovo modo di fare camorra che ha alle spalle una economia ben strutturata perche’ le paranze hanno introdotto nella storia della criminalita’ organizzata – mi sento di dire europea, perche’ strutture simili ci sono nelle periferie parigine e a Barcellona – il massimo grado di violenza, massimo grado di profitto ma in brevissimo tempo”. “Invece di raccontare e usare un modello che consente a queste realta’ di essere conosciute, ce ne vergogniamo nascondendolo – ha concluso – mentre dovremmo accendere la luce pensando che questo risolverebbe il problema non infangando la città”.
Poi lo scrittore parlando di Forza Nuova ha affermato: “C’e’ stato uno spazio di legittimazione nel momento in cui si sono usati argomentazione come taxi del mare, quando si trattava di ambulanze, di stupratori immigrati, quando in realta’ guardando le statistiche non e’ affatto vero. Quando il dibattito culturale-politico si e’ abbassato permettendo toni razzisti, come li usa Salvini – ha affermato – e’ molto facile che tutto questo si agganci a un estremismo che sempre c’e’ stato, ma che ora si sente in diritto di trovare spazio e lo trova”. “Non lo ritengo normale – ha aggiunto – ma tutto questo e’ stato permesso”.
“I toni della politica democratica si sono abbassati a partire da quest’estate con la campagna contro le Ong – ha proseguito – queste strutture di estremisti ci sono sempre state, le chiamo piattaforme perche’ non so quanto siano frutto di militanza o di una organizzazione dall’alto, ma senza fare i cospirazionisti, diciamo da Casa Pound a Forza nuova.Il no allo ius soli e’ tutta una grande messa in scena. Chi blocca lo ius culturae, perche’ io preferisco chiamarlo cosi’, lo fa sapendo che non c’entra niente con i flussi di migranti – ha affermato – ma sa di regalare all’elettorato che detesta l’immigrato o che considera l’immigrato responsabile del proprio malessere un ‘No’ ai flussi migratori. Gli dice: ‘Se ci voti saremo al tuo fianco, il che significa non permettere agli immigrati di vivere accanto a te o saccheggiare il tuo lavoro’. Ma e’ una manipolazione”.
“La Lega lo sa benissimo, cosi’ come i Cinque Stelle, cosi’ come il Pd lato Minniti – ha aggiunto – sanno benissimo che bloccare lo ius culturae non significa bloccare i flussi migratori, anche se la vendono cosi'”. “Non hanno lavorato bene per ottenerlo, neanche per sposare questa causa – ha concluso – tant’e’ che in campagna elettorale e’ un argomento molto marginale”.
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