Gennaro Riccio, 30 anni, pluripregiudicato napoletano ma residente a via Passanti Scafati a Boscoreale, era stato arrestato dai carabinieri della locale Stazione nella serata di sabato perchè colto in flagranza mentre consegnava tre dosi di crack. Gli operanti di polizia giudiziaria erano stati informati da una fonte confidenziale, ritenuta affidabile, che il Riccio era solito operare delle consegne a domicilio di cocaina-crack tra Scafati e Boscoreale.
Gli agenti in servizio di osservazione avevano visto la Renault modus con targa straniera uscire dal rione popolare del “Piano Napoli” per effettuare il giro delle consegne e si erano accodati all’auto. La nuova frontiera dello spaccio che avviene non più per le strade ma per consegna a domicilio, porta a porta, dove il rischio viene caricato per intero sullo spacciatore mentre l’acquirente se ne sta comodamente seduto in poltrona in attesa della consegna. Ed anche quel sabato, l’acquirente aspettava la consegna per lo sballo del sabato sera.
I carabinieri, conoscendo il territorio del Piano Napoli oltre a setacciarlo minuziosamente cercano di intercettare il nuovo modo di rifornimento. Operazione più complessa che richiede la conoscenza dei pregiudicati che lavorano sistematicamente nel mondo della droga. Ed infatti, i militari conoscevano Gennaro Riccio, già schedato nei database investigativi, quale pericoloso spacciatore dell’Hinterland napoletano, coinvolto nella faida di Scampia, acquisito al territorio di Boscoreale dai nuovi sistemi di rifornimento ed hanno seguito passo passo i suoi spostamenti perchè sapevano che il giovane era solito spacciare.
Il Riccio è stato bloccato in via Domenico Catalano a Scafati, dopo che aveva ceduto a un 43enne tre dosi di cocaina dietro corrispettivo di 70 euro. L’assuntore all’atto dell’intervento dei militari ha cercato di scappare nella sua abitazione e di disfarsi della droga ma i carabinieri lo hanno bloccato e segnalato alla Prefettura. L’acquirente ha negato di aver acquistato droga dal Riccio, ma le prove a carico di quest’ultimo erano schiaccianti essendo stato visto dai carabinieri che lo avevano seguito nel suo giro di consegne ed avevano visto quest’ultimo operare personalmente le diverse cessioni.
La difesa di Gennaro Riccio, affidata all’avvocato Gennaro De Gennaro ha puntato la sua strategia difensiva sulla minima entità dello spaccio, chiedendo al giudice di respingere la richiesta di custodia cautelare in carcere.
Il GIP del Tribunale di Nocera accogliendo le richieste del difensore ha applicato una misura meno gravosa ovvero gli arresti domiciliari e soprattutto ha riconosciuto l’ipotesi lieve dello spaccio, diversamente da quanto sostenuto dal pm che aveva affermato che il Riccio doveva rispondere dell’ipotesi grave perchè faceva parte di un sistema consolidato e collaudato di spaccio di tipo professionale, assai pericoloso e remunerativo, visto che elude facilmente i controlli del territorio, operando consegne a domicilio.
La nuova frontiera dello spaccio dove il “rischio” per lo spacciatore è un rischio calcolato ovvero quello di una condanna minima per il porta a porta.
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