Sentenze aggiustate o pilotate: l’inchiesta su Mario Pagano coinvolge anche altri colleghi del giudice finito agli arresti domiciliari prima di Natale. Oltre al Procuratore Regionale della Corte dei Conti, Michele Oricchio, e agli altri due magistrati salernitani, Roberto Lenza e Maria Elena Del Forno, sono finiti nel mirino della Procura di Napoli anche Luigi Bobbio, il giudice ex senatore e ex sindaco di Castellammare di Stabia, oggi in servizio al Tribunale civile di Nocera Inferiore. Insieme a Bobbio anche Nicola De Marco, presidente della sezione lavoro a Salerno e già citato nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato ai domiciliari Pagano, il magistrato di Roccapiemonte, ora sospeso dal Csm. Bobbio e De Marco risultano iscritti nel registro degli indagati da giugno scorso, anche per loro l’ipotesi di accusa è quella di concorso in abuso d’ufficio. I due non sono stati avvisati dai colleghi napoletani che attendono l’esito degli accertamenti tecnici e delle ulteriori acquisizioni effettuate nel corso delle perquisizioni avvenute al momento della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare, con la quale sono finiti ai domiciliari oltre a Pagano anche Nicola Domenico Montone, cognato del giudice e funzionario al Tribunale di Salerno, mentre era stato imposto il divieto di dimora nel comune di residenza agli imprenditori Roberto Leone, Luigi Celestre Angrisani, Riccardo De Falco e Giovanni Di Giura. Obbligo di dimora nel comune di residenza per il commercialista Antonio Piluso.
Gli accertamenti nei confronti degli altri magistrati coinvolti nell’inchiesta coordinata dai pm Celeste Carrano e Ida Frongillo, della Procura di Napoli, sono nella fase iniziale, solo all’esito di ulteriori verifiche si deciderà se contestare formalmente le accuse oppure chiedere l’archiviazione. Le intercettazioni svolte durante le indagini sul giudice Pagano, molto conosciuto tra i colleghi e impegnato anche associativamente nella corrente di Mi, hanno portato all’apertura di diversi filoni d’indagine sui quali sono in corso approfondimenti. Il nome di Oricchio, all’epoca dei fatti in servizio a Salerno, e di De Marco erano già emersi dopo gli arresti di Pagano e Montone, dai messaggi di posta elettronica e del cellulare sequestrati al giudice di Roccapiemonte, poi in servizio a Potenza e Reggio Calabria.
Nei supporti informatici di Pagano sono stati rinvenuti messaggi di posta elettronica scambiati tra la fine del 2012 e l’inizio dell’anno successivo con Oricchio, all’epoca dei fatti alla commissione tributaria di Salerno. I due secondo l’ipotesi della Procura si sarebbero scambiati favori, si sarebbero aiutati reciprocamente per favorire persone amiche. Ai loro nomi e a quelli di Roberto Lenza e Maria Elena Del Forno (convocati dalla procura napoletana per essere interrogati) si aggiunge ora anche quello di Luigi Bobbio, il giudice in servizio a Nocera Inferiore ed ex senatore.
Articolo pubblicato il giorno 30 Dicembre 2017 - 20:18