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Pompei, riaprono tre Domus restaurate

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Edifici inaccessibili da anni e interventi di recupero e restauro che hanno aperto nuovi scenari negli scavi archeologici piu’ estesi. Il Grande Progetto Pompei, cominciato nel 2012 si avvia a conclusione, con 69 interventi conclusi e 7 in corso di completamento. Il 2017 si conclude con l’inaugurazione, da parte del ministro per i Beni e le Attivita’ Culturali Dario Franceschini, delle tre Domus di via di Nocera, mai aperte al pubblico.
L’edificio Domus e Botteghe, la Casa del Tricilino all’aperto e la Casa del Larario Fiorito rientrano tra i 37 edifici restaurati negli ultimi due anni, quando il progetto finanziato al 75% dall’Unione Europea e per il 25% da fondi nazionali, complessivamente con 105 milioni di eurro, ha subito una forte accelerazione nei lavori.
Le nuove domus, che da oggi saranno aperte al pubblico, furono scavate parzialmente negli anni ’50 da Maiuri e riportate completamente alla luce soltanto alla fine degli anni ’80. Si trovano nel settore sud-orientale della citta’ antica, nei pressi di Porta Nocera, passaggio privilegiato per chi dal suburbio arrivavano a Pompei per assistere agli spettacoli nell’anfiteatro. Una zona “commerciale” dove comunque esistevano edifici residenziali. Domus e Botteghe e’ la tipica “casa – bottega”: gli ambienti a fronte strada adibiti all’uso commerciale e la zona residenziale su una corte scoperta con un triclino in muratura e un porticato dal quale si accede agli ambienti piu’ nobili. Le decorazioni degli ambienti sono in IV stile pompeiano, che almomento dell’eruzione del 79 a.C. erano in fase di rifacimento. La Casa del Triclinio all’aperto ha un carattere piu’ modesto, con spazi ristretti ma con una vasta area dedicata al giardino oggi piantata a vigneto, come doveva essere prima dell’eruzione. Proprio nel vigneto si trova i triclinio estivo, la sala da pranzo, con due fontane a nicchia rivestite da mosaici in pasta vitrea, pomici e conchiglie. L’accesso di via della Palestra probabilmente era una sorta di osteria per i frequentatori dell’Anfiteatro.
La Casa del Larario Fiorito nasce invece dall’accorpamento di due abitazioni indipendenti probabilmente per rispondere a una funzione anche commerciale, o comunque pubblica per via delle iscrizioni elettorali presenti in uno degli ambienti. In questa grande abitazione sono conservate pitture originali, tra le quali la decorazione della grande sala, l’Oecus, affacciata sul giardino, con quadretti mitologici al centro di pannelli giallo ocra. Il Larario era destinato al culto domestico ed e’ decorato con amorini in volo e fiori sparsi.


Articolo pubblicato il giorno 23 Dicembre 2017 - 13:57


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