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Per la prima volta a Napoli, la Compagnia de La Girandole con De Dario Fo et Franca Rame

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Venerdì 15 dicembre, al Teatro La giostra/Speranzella 81 Napoli, De Dario Fo et Franca Rame di Luciano Travaglino e Félicie Fabre. La Compagnia de La Girandole, per la prima volta a Napoli, debutterà nello spazio multidisciplinare dei Quartieri Spagnoli, con due opere di Dario Fo e Franca Rame. In scena alle ore 20.30 e in replica fino a domenica 17, De Dario Fo et Franca Rame è un allestimento in due tempi a cura di Luciano Travaglino e Félicie Fabre.
La compagine francese, che trova la sua abituale residenza nell’omonimo teatro, debutterà nello spazio partenopeo con un allestimento suddiviso in due tempi: Sesso? Grazie, tanto per gradire di Franca Rame, Jacopo e Dario Fo con Félicie Fabre, e Johan Padan alla descoverta de le Americhe di Dario Fo con Luciano Travaglino.
La Compagnie de la Girandole, fondata a Montreuil nel 1980 Da Luciano Travaglino e Félicie Fabre, crea i suoi spettacoli per offrire al pubblico la possibilità di riconnettersi con un repertorio popolare, permettendo loro di (ri)scoprire opere di autori come Victor Hugo, George Feydeau, Luigi Pirandello, Eduardo De Filippo, Ruzzante, Serge Valletti, Matei Visniec, Jean-Luc Lagarce, Jean-Paul Lafargue, Ascanio Celestini, Dario Fo e Franca Rame.
Le sue creazioni sposano la nostra era e le tradizioni popolari, per far rivivere la parte del sogno, della poesia e della fantasia che è in ognuno di noi.
Sesso? Grazie, tanto per gradire è uno straordinario monologo che parla di amore e di sesso, del vuoto della conoscenza del proprio corpo, di tabù, paure e inibizioni con un irresistibile contrappunto di commenti comici e grotteschi.
Félicie Fabre racconta con leggerezza e senza volgarità il percorso della vita di una donna in rapporto al suo corpo e alla sua sessualità, all’uomo, questo sconosciuto. Con grande delicatezza e pudore, cerca di dimostrare come si sia cresciuti nell’ignoranza e nell’idea che la sessualità, soprattutto per le donne, sia una cosa indecente. Un’irresistibile terapia di gruppo in cui smitizzare i tabù che ancora imperversano nella nostra cultura. Johan Padan a la descoverta de le Americhe è un racconto nato dalla tradizione orale popolare, che non celebra gli uomini illustri o le date storiche, ma racconta la natura reale degli avvenimenti. Per quest’avventura, Fo utilizza un personaggio picaresco, Johan Padan, una specie d’avventuriero che scappa da Venezia e dalla Spagna, per sfuggire alle persecuzioni dell’inquisizione. E’ uno Zanni, un Ruzzante, un Arlecchino proiettato, suo malgrado, da Bergamo nelle Indie, su una nave di Colombo. A forza di far ridere, riesce a rovesciare il mondo, e, anziché esser divorato dai cannibali, li guida ad appropriarsi del cavallo e della polvere da sparo. Così potranno “scoprire” l’America da soli, alla faccia dei conquistadores. Una festa della lingua e del teatro, il Dario Fo più scatenato, comico e visionario.


Articolo pubblicato il giorno 11 Dicembre 2017 - 15:35

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