Due le inchieste aperte per fare chiarezza sulla morte dell’operaio nel porto di Salerno. Una da parte della magistratura e una interna dell’autorità portuale.Beniamino Tafuri é deceduto a causa dello schiacciamento del fegato. L’incidente e’ avvenuto alle 12,30 di oggi. L’operaio era in piedi e alle spalle aveva alcune pile di bande di rame. A quel punto sarebbe stato investito da un carrello a forchetta, non bloccato in precedenza dal freno a mano. Immediata la richiesta di soccorso al 118.
Il 40enne e’ stato trasportato d’urgenza ancora vivo all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Li’, i medici hanno provato a stabilizzare le sue condizioni ma le ferite riportate sono risultate troppo gravi. Beniamino Tafuri lascia la moglie e una figlia di otto anni. Saranno le indagini della polizia di Frontiera di Salerno coordinata dal pm Vittorio Santoro a chiarire dinamica ed eventuali responsabilita’. Quella di oggi e’ la seconda morte bianca avvenuta, nell’arco di poco piu’ di dodici mesi, allo scalo marittimo salernitano. Il 22 novembre del 2016, infatti, perse la vita un altro operaio di 34 anni.Il Presidente dell’Autorita’ di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito, e il commissario dell’Autorita’ Portuale di Salerno, Francesco Messineo, profondamente colpiti dal tragico evento, si uniscono alla famiglia di beniamino Tafuri e alla comunita’ portuale in questo momento di immenso dolore. E’ quanto si legge in una nota dell’autorita’ portuale.
“Il commissario Messineo – si spiega in una nota – ha immediatamente disposto l’istituzione di una commissione d’inchiesta dell’autorita’ portuale volta ad accertare la dinamica dei fatti, al fine di individuare ogni possibile misura finalizzata a prevenire il ripetersi di simili incidenti e a ridurre i rischi connessi alle intense attivita’ dello scalo salernitano”.
Articolo pubblicato il giorno 19 Dicembre 2017 - 22:13