Si scava nel passato di Vincenzo Provvisiero, il 53enne ras napoletano ma da anni trasferito a Massa di Somma alle pendici del Vesuvio ucciso ieri all’ora di pranzo mentre rincasava. Uno vecchio conto da saldare con qualcuno nei confronti del quale aveva sgarrato quando anni fa era uno di quelli inseriti nel traffico internazionale di droga e nel sistema dell’acquisto di droga proveniente dal Sud America con le cosiddette puntate. Era uno che sapeva tenere i rapporti con quelli che contavano nella zona vesuviana a cominciare dai Vollaro di Portici, (un fratello ha sposato la figlio del defunto boss Il Califfo) ma anche i Limelli-Vagnone di Boscotrecase e soprattutto con i Mazzarella.
E soprattutto i legami con i Mazzarella che preoccupano gli investigatori. Se da un lato appunto si scava nel suo passato, andando a rivedere i vecchi arresti, le condanne, i legami e interrogando familiari, amici e conoscenti, dall’altro lato si cerca di capire se la sua uccisione possa essere inquadrata nella nuova guerra tra i Mazzarella e i Rinaldi con quelli di Forcella che negli ultimi mesi è andata in scena a colpi di stese e di attentati lungo l’asse san Giorgio a Cremano-San Giovanni a Teduccio- Case Nuove- Piazza Mercato- Forcella. E se vi sia un legame con il ferimento sempre a colpi di pistola avvenuto l’altra notte del pregiudicato Salvatore Cinque, legato ai Contini, pure loro in contrasto con i Mazzarella negli ultimi tempi. I sicari avevano studiato le abitudini di Provvisiero.
Lo hanno atteso sotto casa in viale Cortiello a Massa di Somma. Quattro colpi in rapina successione, tutti andati a segno e poi la fuga in moto senza lasciare tracce apparenti.I carabinieri, che stanno conducendo le indagini, stanno anche analizzando il suo smartphone per trovare possibili tracce attraverso gli sms, le chat e le telefonate con pregiudicati. E quindi capire gli ultimi movimenti criminali dell’uomo che apparentemente era fuori dai giochi della camorra. Quando nel 1997 fu arrestato da latitante a Roma era in compagnai di un esponete della Banda della Magliana.
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