Napoli e Provincia

Nola, a giudizio 38 furbetti del cartellino del comune

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Si è concluso con 38 rinvii a giudizio, 24 proscioglimenti ed un’assoluzione con rito abbreviato la maxi udienza preliminare contro i furbetti del cartellino del Comune di Nola tenuta davanti ai magistrati di piazza Giordano Bruno. Sotto la lente di ingrandimento gli ingressi e le uscite degli impiegati comunali che si occupavano delle procedure per una delle scorse tornate elettorali. L’esplosione del caso circa un anno fa, quando nel gennaio scorso la Procura di Nola, fece scattare 63 denunce in stato di libertà nei confronti di altrettanti impiegati (tra cui un dirigente) accusati di avere fatto passare ad altre persone il badge per l’attestazione della presenza in ufficio. Il periodo preso di mira dagli investigatori è stato quello relativo alle elezioni amministrative del 2014, quando fu eletta l’attuale amministrazione.
Sotto l’occhio attento degli investigatori in particolar modo lo svolgimento del lavoro straordinario per le votazioni. Sono stati circa quattrocento gli episodi incriminati. Si trattava in tutti i casi di piccole assenze, della durata di un’ora al massimo,ma comunque quando gli impiegati dovevano essere al lavoro. «Pause» per andare a sbrigare affari privati, il tempo di andare e venire: la sosta al bar, le compere al negozio o al supermercato, il cane da portare a spasso. A svolgere le indagini i carabinieri della compagnia di Nola, al comando del capitano Degli Effetti, i quali hanno poi steso un rapporto dettagliato per la Procura. Ad emettere il verdetto è stato il Gup di Nola Giuseppe Sepe, al termine di un’udienza preliminare iniziata il 24 maggio scorso. A dirigere le indagini è stato il sostituto procuratore della Repubblica Maurizio De Franchis, il quale dopo aver visionato lunghe ore di immagini riprese dalle telecamere, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio il primo marzo.
La principale fonte di prova è stata una telecamera nascosta, sistemata nell’impianto di illuminazione di emergenza. Per 38 degli indagati è stato disposto il rinvio a giudizio. Già fissata la data per l’inizio del dibattimento, che sarà avviato il 17 aprile del prossimo anno di fronte al giudice monocratico Di Petti. Ecco invece l’elenco delle persone per le quali il giudice ha dichiarato non luogo a doversi procedere prosciogliendoli dalle accuse: Erasmo Caccavale, Carmelina Caruso, Francesco De stefano, Rosa Di Domenico, Felice Di Somma, Giuseppe Ferrante, Matilde Fusco, Manlio Gallucci, Lucia Giugliano, Filomena Liberti, Vincenzo Nappi, Vincenzo Napolitano (nato nel 1957), Vincenzo Napolitano (nato nel 1962) Tobia Nunziata, Felice Pacchiano, Gennaro Pezzillo, Francesco Peluso, Gatano Peluso, Guido Pizza, Felice Romano, Mauro Romano, Paolino Santaniello, Stella Rita Giulia Scala e Adriana Tudisco. Tra i prosciolti anche un dirigente, Paolino Santaniello. Tra i legali che difendevano le varie persone coinvolte anche l’avvocato Paola Guarino.
Diversa invece la posizione dell’unica indagata che ha deciso di chiudere la vicenda attraverso il ricorso al rito abbreviato: si tratta di Carmela Iovino. Il giudice in seguito alla richiesta ha stralciato la posizione ed ha emesso nei suoi confronti una sentenza di assoluzione nel merito. Nella vicenda è scesa direttamente in campo anche l’amministrazione comunale di Nola, attraverso il sindaco Geremia Biancardi, che ha deciso di costituirsi parte civile contro i furbetti del cartellino. Nel procedimento è già presente infatti l’avvocato incaricato dal Comune, il quale, nell’ipotesi di condanna di qualcuno dei 38 rinviati a giudizio chiederà un risarcimento economico in favore delle casse comunali.


Articolo pubblicato il giorno 27 Dicembre 2017 - 19:29

Redazione Cronaca

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