#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 18 Gennaio 2025 - 23:39
8.9 C
Napoli

Napoli, il vomero invaso dai fast food

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

” Il Vomero – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -, nei libri sulla storia del capoluogo partenopeo, viene sovente ricordato come la โ€œCinecittร  di Napoliโ€, visto che, agli inizi del novecento, proprio nel quartiere collinare partenopeo si trovavano due stabilimenti di produzione cinematografica. La โ€œPartenope filmโ€ fondata nel 1910 da Roberto Troncone in via Solimena e la โ€œLombardo Filmโ€ , rilevata da Gustavo Lombardo e da cui sarebbe poi nata la โ€œTitanusโ€, in via Cimarosa 186. A latere di questa attivitร  di produzione, sempre al Vomero, cominciarono anche a proliferare le sale cinematografiche a partire dalla prima, lโ€™Ideal, che sorse in via Scarlatti nel 1913 nei locali che attualmente ospitano il megastore Zara โ€œ. ” A distanza di quasi un secolo – afferma Capodanno -, perse anche le sue caratteristiche di quartiere agricolo, per la qual cosa veniva anche ricordato come “quartiere dei broccoli”, il Vomero si va sempre piรน caratterizzando quale “quartiere del fast food”, per il proliferare di questo tipo di attivitร , che oramai ha invaso piazze e strade dell’intero territorio amministrativo. Infatti, mentre sono quasi del tutto scomparse le attivitร  commerciali di altri settori, principalmente di abbigliamento e di accessori, e mentre รจ in atto anche la crisi della grande distribuzione, come dimostrano prima la scomparsa dello store FNAC e, in questi giorni, l’annunciata chiusura del punto vendita Trony in via Luca Giordano, subentrato nel 2013 in alcuni locali lasciati liberi dal marchio francese, solo per ricordare gli ultimi eventi, in via Luca Giordano, al posto di un negozio di calzature ha aperto un fish & chips, mentre, nelle ultime ore, nella centralissima via Scarlatti, al piano terra di uno dei fabbricati piรน antiche del quartiere, in due locali attigui, dove precedentemente operavano un negozio di abbigliamento e uno di telefonia, ha iniziato la propria attivitร  un’altra paninoteca “. ” Vero รจ – puntualizza Capodanno – che oramai, a seguito della crisi alimentata anche dal ricorso all’e-commerce, molte attivitร  al minuto, esercitate in passato da commercianti di tradizione, che si tramandano il testimone di padre in figlio, sono praticamente scomparse ma, anche per le implicazioni che comporta, questa proliferazione surdimensionata di attivitร  legate ai pubblici esercizi, quali bar, ristoranti, paninoteche e quant’altro, crea non poche preoccupazioni anche per il forte richiamo che esercita su tanti giovani, che specialmente nei fine settimana, invadono il quartiere collinare, con ripercussioni anche sulla viabilitร  e sull’ordine pubblico “. ” Purtroppo – aggiunge Capodanno – questa vera e propria metamorfosi del piรน importante settore produttivo del Vomero, quello del terziario commerciale, con circa 1.600 punti vendita su un territorio di appena due chilometri quadrati, alcuni dei quali della grande distribuzione, รจ stata agevolata dalla latitanza delle istituzioni preposte, che invece avrebbero dovuto scendere in campo per tempo con apposite iniziative e provvedimenti, tesi, da un lato a salvaguardare le attivitร  storiche e di tradizione, dall’altro a porre un limite a questa vera e propria esplosione di attivitร  di somministrazione di bevande e cibi, che, invece, trovano un ulteriore terreno fertile, anche nella tendenza, invalsa in anni recenti, a concedere spazi sul suolo pubblico per l’organizzazione di fiere e sagre destinate alla commercializzazione di alimenti di vario genere, dalla cioccolata ai prodotti siciliani “.


Articolo pubblicato il giorno 22 Dicembre 2017 - 17:47

facebook

ULTIM'ORA

Nessun articolo pubblicato oggi.

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache รจ in caricamento