E’ tornato in libertà il boss dei Quartieri Spagnoli, Paolo Pesce, detto “Chipeppe”, fondatore delle “Teste Matte” e scissionista del clan Mariano. L’uscita dal carcere del 53enne per cessate esigenze cautelari e mancanza di attualità del reato ha scatenato una sorta di festa con tanto di fuochi d’artificio nella zona di Montecalvario. Il suo difensore, l’avvocato Leopoldo Perone, come riporta Il Roma, è riuscito ad ottenere una doppia vittoria.
In un primo processo, nel quale il ras è imputato per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, è subentrata la cessazione delle esigenze cautelari. In un secondo procedimento, quello che vede “Chipeppe” già condannato in primo grado a 23 anni di reclusione per l’omicidio di Giuseppe Campagna, freddato ai Quartieri Spagnoli nel lontano 1990, si è invece configurata la mancanza di attualità del reato.Pesce quindi affronterà gli ultimi gradi di giudizio da uomo libero e non da detenuto.
Ma c’è poi anche un terzo aspetto che ha contribuito a determinare la scarcerazione dell’ex leader delle “Teste matte”. Nel 2015 Pesce e il complice Pio Lo Masto furono fermati in sella a una moto. In particolare “Chipeppe”, impugnava una calibro 9 con il colpo in canna e il caricatore pieno. Condannato in primo grado a otto anni di carcere, nel luglio dello scorso anno Pesce se l’era cavata con soli quattro anni. Un intreccio di verdetti e ricorsi grazie al quale il 53enne, ormai da due giorni, ha potuto fare ritorno tra i “suoi” vicoli.
Articolo pubblicato il giorno 28 Dicembre 2017 - 08:30