Michelangelo Pistoletto, uno dei più importanti artisti italiani viventi, ha scelto la Fondazione Foqus per realizzare nelle prossime settimane una nuova versione della sua opera-manifesto “Terzo Paradiso”. L’opera, collettiva e partecipata, dal 2005 – quando fu installata la prima versione alla Biennale di Venezia – è stata realizzata in modi ogni volta diversi nelle principali città del mondo: da Mosca a Atlanta, da Minsk a Milano, Parigi, Bruxelles, Ginevra (nella sede delle Nazioni Unite) e nelle principali città dove i temi della sostenibilità e della rigenerazione trovavano eco e ragioni. La scelta di Pistoletto trova nel progetto di rigenerazione e rinascita dei Quartieri Spagnoli, condotto dalla Fondazione onlus Foqus, una sintonia ideale: il progetto che l’artista conduce da anni si titola infatti Rebirth /Terzo Paradiso.
Dopo Mimmo Paladino (Natale 2016) e Umberto Manzo (marzo 2017), anche l’artista biellese, uno dei più importanti esponenti dell’arte povera, sceglie dunque i cortili della Fondazione per realizzare e donare la sua opera, che sarà poi esposta in modo permanente accanto alle opere degli altri due importanti artisti italiani. Il 12 dicembre verrà issato al centro del cortile della Fondazione a via Portacarrese a Montecalvario un grande specchio di tre metri e sessanta per due metri e quaranta su cui sarà fatta aderire una sagoma dell’ormai celebre simbolo dell’infinito (la cifra 8 in orizzontale) segno distintivo dell’artista. Su questo specchio chiunque potrà scrivere o lasciare la sua firma con pennarelli indelebili. Le porte della Fondazione rimarranno aperte dall’11 al 21 dicembre, per permettere ai cittadini di lasciare il proprio segno personale su un’opera di alto valore simbolico.
Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, coordinati dalla professoressa Enrica D’Aguanno e dal professor Pasquale Napolitano, svilupperanno un progetto multimediale di documentazione quotidiana del procedere di questa libera scrittura collettiva, che sarà rilanciato on-line e sui canali social. I giovani ospiti del Centro Argo svilupperanno con l’artista una dimensione ulteriore della scrittura collettiva dell’opera. Lo specchio, nella fase di scrittura partecipata, sarà collocato di fronte all’ingresso della Fondazione, rivolto verso i vicoli dei Quartieri Spagnoli, a rifletterne e raddoppiarne l’immagine quotidiana, concreta, viva, senza mediazioni. Lo specchio di Pistoletto rifletterà dunque il cuore storico di Napoli, invitando la città a specchiarsi nella sua vera essenza, al di là di stereotipi e semplificazioni.
Il 21 dicembre alle 18.00 si terrà la cerimonia di inaugurazione. Alla presenza dell’artista e del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ci saranno anche Eduardo Cycelin (curatore della mostra), le Istituzioni e gli enti che sostengono la Fondazione e il Centro Argo. Michelangelo Pistoletto toglierà la sagoma adesiva dallo specchio graffitato dalle scritte dei cittadini, svelando il simbolo riflettente del ‘Terzo Paradiso’. Inizierà quindi una grande festa-concerto aperta a tutti i cittadini, sulle musiche dell’ensemble di Marzouk Mejri, cantante e percussionista, e Marwan Samer, cantante e oudista. Entrambi tunisini, con il loro gruppo i due musicisti proporranno un vasto repertorio di brani popolari: chaabi, stambeli, sufi, malouf, ibridati alle sonorità napoletane e occidentali. Piatti etnici delle culture mediterranee, cucinati da cuochi turchi, egiziani, maliani, burkinabè, proporranno contaminazioni gastronomiche e culturali.
“Abbiamo appreso con entusiasmo la disponibilità di Michelangelo Pistoletto a donare a Foqus una sua opera: il grande Maestro, insieme a Mimmo Paladino e a Umberto Manzo porteranno bellezza nei Quartieri, e la bellezza per noi è diritto, strumento di emancipazione” ha dichiarato Rachele Furfaro, presidente della fondazione. “Festeggiamo con la città il quarto Natale di Foqus insieme agli istituti, alle imprese e ai cittadini che animano ogni giorno la Fondazione. L’opera partecipata di Pistoletto ai Quartieri Spagnoli e le altre opere contemporanee disseminate qui negli anni da diversi artisti, potranno tra poco disegnare uno straordinario percorso d’arte a cielo aperto, in questa parte di città in trasformazione”, ha affermato Renato Quaglia, direttore della fondazione.
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