span style="font-weight: 400;">La stagione del Napoli, iniziata alla grande con una partenza devastante e ben nove vittorie consecutive in campionato, ha subito da poco una battuta d’arresto, e precisamente dall’inizio del mese di dicembre. In questo periodo, infatti, gli azzurri hanno perso in casa per 1 a 0 contro la Juventus, sono stati eliminati dalla Champions League dopo la sconfitta per 2 a 1 a Rotterdam contro il Feyenoord e non sono andati oltre lo 0-0 casalingo contro la Fiorentina. Morale della favola, gli azzurri hanno perso la vetta della classifica di Serie A e sono retrocessi in Europa League, la competizione minore continentale. In realtà, era da un po’ che la squadra allenata da Maurizio Sarri annaspava e non si faceva notare per quanto era abituata a fare, ossia giocare un calcio armonioso e, soprattutto, andare a segno con una certa facilità. L’arresto della forza d’urto degli azzurri ha origini la notte del 31 ottobre scorso, quando il terzino sinistro Faouzi Ghoulam si è rotto il legamento crociato del ginocchio destro durante lo scontro con il Manchester City.
Gli azzurri, tra i principali candidati per la vittoria dell’Europa League secondo le scommesse sul calcio bet365, hanno in quel momento perso uno degli elementi più in forma e più esplosivi in rosa, un terzino offensivo che quest’anno era definitivamente esploso e si stava mettendo in luce a livello internazionale. La spinta di Ghoulam, un autentico mezzofondista capace di resistere durante tutti i 90 minuti ad alto ritmo e abile anche nei cross, veniva dunque meno, il che privava il Napoli di una forza offensiva non comune, della quale si beneficiavano sia il centravanti Dries Mertens sia l’esterno d’attacco a sinistra Lorenzo Insigne. E proprio quest’ultimo, che per aiutare Mario Rui, riserva di Ghoulam con poco allenamento, ha dovuto faticare molto di più nelle coperture e non trovava lo stesso aiuto in attacco che offriva l’algerino, ha finito per consumarsi fisicamente. Il più grande talento del Napoli e anche del calcio italiano al momento ha progressivamente perso freschezza fisica e anche le sue giocate ne hanno risentito. Lentamente Sarri ha dunque perso potenza sull’out sinistro, quello dal quale parte la maggior parte delle azioni offensive degli azzurri. E dopo l’infortunio di Ghoulam, che starà fermo almeno fino a marzo, anche Insigne si è dovuto fermare per un principio di pubalgia che per ora lo sta tenendo fermo ai box.
Così adesso Sarri si è trovato a dover fare a meno di due fonti di gioco fondamentali per il suo gioco e a risentirne è stato sia il suo calcio, non più fluido e vispo come di solito, e i risultati, con due partite di seguito in campionato senza mettere a segno neanche un gol, qualcosa di mai capitato durante la gestione del tecnico ex Empoli. Al San Paolo aspettano tutti il ritorno di Insigne, che nel 2017 è maturato definitivamente ed ha preso sulle spalle la squadra. Il destino del Napoli a breve termine dipende da lui.
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