Sono stati arrestati questa mattina a Napoli dalla Squadra mobile di Latina i complici del ladro ucciso a Latina il 15 ottobre scorso nel corso di un furto messo a segno in un appartamento di via Palermo.
In manette Salvatore Quindici 43 anni, Giuseppe Rizzo, 49 anni, Antonio Bellobuono, 34 anni, Mariarosa Autore, 56 anni, tutti originari del quartiere Soccavo, rione Traiano. Sono accusati di rapina impropria aggravata. Gli investigatori della Mobile di Latina, guidati dal vicequestore Carmine Mosca, li hanno rintracciati grazie a una serie di sofisticate indagini sui due cellulari in uso a Domenico Bardi, uno dei componenti della banda rimasto ucciso dai colpi esplosi dall’avvocato Francesco Palumbo, il figlio del padrone di casa. A partire dalle due utenze di Bardi sono stati ricostruiti i dettagli dei movimenti del gruppo criminale e poi la sequenza del furto.
L’analisi dei tabulati telefonici ha consentito di scoprire che ogni componente del gruppo utilizzava due telefoni: uno intestato e l’altro “riservato”, intestato a prestanome, e usato solo per parlare fra loro. I cinque erano arrivati in provincia sabato 14 ottobre. Avevano effettuato dei sopralluoghi spingendosi fino ad Aprilia e poi a Terracina e poi erano entrati in azione intorno alle 16,20 della domenica. Alle 16,50 circa l’avvocato Palumbo aveva raggiunto la palazzina di via Palermo avvisato dall’allarme via sms e si era imbattuto nel palo, Giuseppe Rizzo, che gli aveva intimato di allontanarsi subito. Dall’appartamento al primo piano erano quindi usciti Salvatore Quindici e poi Bardi, ma a quel punto l’avvocato aveva cominciato a sparare e Bardi era rimasto ucciso mentre si apprestava a scendere da una scala esterna che i ladri avevano appoggiato al muro. I quattro complici erano quindi scappati e si erano poi divisi per fare ritorno a Napoli.
Gli investigatori li hanno arrestati questa mattina nelle loro rispettive abitazioni. Le indagini hanno consentito di accertare che, dopo il colpo a Latina e la morte del complice, la banda non si era fermata. Salvatore Quindici ha partecipato a trasferte per furti avvenuti tra novembre e dicembre nelle Marche, in Umbria, nel Lazio e in Abruzzo. A quest’ultimo raid ha partecipato anche Giuseppe Rizzo, fermato dalla Mobile de L’Aquila che all’interno di uno dei vani dell’auto aveva trovato arnesi da scasso e un chilo e mezzo d’oro insieme ad altri gioielli sottratti durante un furto a San Benedetto del Tronto.
(nella foto la vittima domenico bardi)
Articolo pubblicato il giorno 15 Dicembre 2017 - 17:17

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