La Cantata dei Pastori è tradizione. Torna a Napoli, con Peppe Barra, “La Cantata dei Pastori, ovvero due ladroni a Betlemme”, liberamente ispirata all’opera teatrale sacra di Andrea Perrucci.
Scritta da Barra, che la ripropone da un quarantennio per le festività natalizie a Napoli, e Paolo Memoli, va in scena, al teatro Politeama dal 14 dicembre al 6 gennaio.
Ad affiancare il maestro, Rosalia Porcaro (Sarchiapone), Patrizio Trampetti (Diavolo Oste/Cidonio), Maria Letizia Gorga (Zingara/Gabriello), Marco Bonadei (Demonio), Fabio Fiorillo (Ruscellio), Francesco Viglietti (Armenzio), Andrea Carotenuto (Giuseppe), Chiara Di Girolamo (Maria Vergine) e il piccolo Giuseppe De Rosa (Benino) con le musiche sono di Lino Cannavacciuolo e Roberto De Simone.
Testo di teatro gesuitico, scritto espressamente per contrastare la ” diabolica” Commedia dell’Arte, La Cantata dei Pastori è, tra versi arcadici e lazzi scurrili, tra lingua colta e dialetto, tra sentimento cattolico e rito pagano, una storia che racconta le traversie di Giuseppe e Maria per giungere al censimento di Betlemme e gli ostacoli che la santa coppia dovrà superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività. Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane, Razzullo, scrivano assoldato per il censimento, e Sarchiapone, barbiere pazzo in fuga per omicidio.
”Da quando è stata scritta nel 1698, La Cantata è stata rappresentata e continuamente rimaneggiata, dimostrando di essere con la sua porosa vitalità il testo più longevo della tradizione del teatro barocco napoletano, scrive Barra nelle sue note di regia. L’evoluzione strutturale dell’Opera, nel corso dei secoli, ha coniugato la prosa con l’inserimento di una struttura musicale. Nel 1974 la rivoluzionaria edizione della Nuova Compagnia di Canto Popolare si è avvalsa dell’impianto registico e musicale del maestro Roberto De Simone e da quel momento in poi tanti sono stati i compositori che hanno avuto la possibilità di rinnovare e arricchire la rappresentazione”. Le musiche, in questo attuale allestimento, sono il passepartout di un impianto drammaturgico dell’opera barocca. ”Rappresentarla ogni anno è un regalo soprattutto a me stesso e alla mia compagnia, per la gioia di farlo, come un festa in famiglia, per la gioia di quelli che, prima dell’era televisiva, vedevano la Cantata ogni Natale, e anche per la gioia di quelli che vedono per la prima volta uno spettacolo così tanto amato” commenta Peppe Barra. Le scene sono di Tonino Di Ronza, i costumi di Annalisa Giacci, le coreografie di Erminia Sticchi.
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