Si e’ conclusa ad Ercolano la fiaccolata in ricordo del piccolo Cristian Corso, di tre anni, giunto giovedi’ sera al pronto soccorso dell’ospedale Santobono Pausilipon di Napoli, dimesso e poi morto per arresto cardiaco nello stesso ospedale, dove era stato riportato ieri mattina. Per le strade del comune vesuviano, citta’ di origine dei genitori, c’erano, oltre ai parenti, anche tante persone comuni scosse per l’accaduto, che hanno voluto stringersi intorno alla famiglia. Nel corteo in prima fila i genitori e il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, che insieme a tanti partecipanti ha indossato una maglietta bianca con l’ immagine del piccolo mentre un gruppo di bambini avanzava sostenendo un lenzuolo bianco con la scritta ‘Cristian vive’.
Silenzio, fiaccole accese e una preghiera del sacerdote Pasquale Incoronato, hanno scandito le tappe del corteo che e’ andato via via ingrossandosi fino a sciogliersi in via Belvedere. Anche il mondo del calcio si unisce al dolore per la scomparsa del piccolo Cristian. Sulla pagina facebook della ‘Ercolanese 1924′, la squadra sportiva dilettante della città che milita in serie D, in un post invita ”tutta Ercolano, domani sera, a far volare dei palloncini bianchi invece di petardi in segno di cordoglio, rispetto e vicinanza”. Nando Corso, papà del piccolo Cristian è stato un calciatore della squadra amaranto negli anni Novanta e seppur emigrato al Nord con sua moglie per motivi di lavoro, in tanti lo ricordano come uomo e come apprezzato calciatore. In altro post si legge ”un forte abbraccio da tutto il tifo granata e sentite condoglianze” al padre del bambino ”nostro concittadino e nostro ex calciatore per la tragedia che ha colpito la sua famiglia”.
“Solidarieta’ alla famiglia della vittima ed ai medici in trincea, ma immediata riforma della sanita’ pediatrica. Non c’e’ un colpevole, ma la responsabilita’ di quanto accade ogni giorno e’ chiaramente a carico dell’inadeguato e non proporzionato sistema Sanitario pediatrico. Dopo la moda delle barelle per i pazienti adulti negli ospedali campani, la vergogna si estende anche ai piccoli ammalati. Ogni giorno arrivano al pronto soccorso del Santobono centinaia di bambini che spesso non trovano posto e per cure cautelative quasi sempre finiscono ricoverati in barella, quando i medici non sono costretti a rimandarli a casa in assenza di attuali ed evidenti pericoli”. Lo dice Angelo Pisani, presidente di Noiconsumatori. “In tale caos, senza capire le reali motivazioni per non aprire un pronto soccorso o reparto pediatrico nel vantato Ospedale del Mare, i medici del pronto soccorso del Santobono – aggiunge – lavorano in condizioni infernali e nonostante i sacrifici e sforzi ogni oltre limite ogni giorno puo’ accadere l’irreparabile, come purtroppo successo ieri. Questo ennesimo sacrificio non deve restare solo un momento di dolore e di polemica sui giornali, ma speriamo sia un rimedio per salvare tante vite e garantire la cura migliore ai pazienti. E’ chiaro che le responsabilita’ sono di tutti quando accadono tali tragedie ed e’ da vigliacchi girarsi dall’altra parte senza intervenire seriamente.
Ora le autorita’ preposte indaghino sulle cause di questa ennesima tragedia della sanita’ campana e facciano chiarezza a partire dalla programmazione e gestione di tale emergenza sanitaria che colpisce anche i piu’ piccoli, dall’assistenza e cure dei medici di famiglia, dalle procedure, dal sistema del 118 e del trasporto del bimbo durato oltre 30 minuti senza sosta in un presidio medico piu’ vicino; almeno per dare una spiegazione dell’incredibile evento ed evitare future tragedie. Lo si deve per rispetto dei genitori ed alla memoria di quest’altra vittima innocente ma anche per difendere una eccellenza della sanita’ campana come il Santobono troppo spesso inquinata dalla mala politica e dalla mala gestio dove i medici che affrontano centinaia di casi al giorno piu’ non possono fare.” Pisani “e’ deciso a chiedere anche l’intervento del Prefetto per gli evidenti pericoli per la salute dei cittadini e regolarizzazione del sistema sanitario pediatrico. In uno ad accurate indagini per capire se la morte del piccolo poteva evitarsi con cure e procedure adeguate. Vittima della malasanita’ non sono solo i pazienti e in questo caso i bambini trattati quasi come dei numeri, ma anche la maggior parte dei medici che lavorano con professionalita’ ed abnegazione ma senza alcuna assistenza e rimedi urgenti da parte della politica e delle istituzioni attenti alle passerelle piu’ che al sistema sanitario attraverso cui potrebbero salvarsi tante vite. Rinnovando la vicinanza e la solidarieta’ umana ai genitori del bambino per la terribile tragedia che stanno vivendo in queste ore e che speriamo che l’anno nuovo non debba piu’ minacciare ed atterrire anche i medici ed i rispettivi pazienti”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Dicembre 2017 - 21:17