Il gup del tribunale di Salerno, Piero Indinnimeo ha rinviato a giudizio i due medici di guardia Gaia Busato, 33 anni di Battipaglia e Nicola Campitiello 33 anni di Pagani in servizio al carcere di Fuorni. Entrambi sono accusati di omicidio colposo per la morte del 36enne salernitano Alessandro Landi deceduto in carcere la notte di Santo Stefano dello scorso anno.
La moglie del giovane detenuto, madre di un bambino di 11 anni, si è costituita parte civile. Secondo il pubblico ministero Elena Cosentino che ha coordinato le indagini ci sarebbero state “gravi condotte omissive” da parte dei due medici di guardia a Fuorni che, “pur in presenza di una sintomatologia anche pregressa, quale dolore toracico intenso e persistente e costrizione mandibolare, indicativa di una possibile cardiopatia”, omisero di disporre il ricovero del giovane benzinaio di Matierno in ospedale, rimandandolo, invece, in cella.
Alessandro Landi aveva un dolore fortissimo al petto e avrebbero dovuto essere ricoverato nel reparto di cardiologia dove “attraverso un monitoraggio continuo ed effettuazione di più accurati accertamenti, con specifico riguardo alla ricerca di enzimi cardiaci” si sarebbe potuta formulare una corretta diagnosi di sospetta sindrome coronaria acuta. A parere del magistrato furono proprio quelle gravi condotte omissive “a precludere definitivamente” al 36enne di Matierno, finito in cella nel settembre dello scorso anno nell’ambito del blitz dell’antimafia denominato Italo, “la possibilità di ricevere adeguate cure” e, quindi, di salvarsi. Ora sarà il processo a fare luce sulla vicenda.
Articolo pubblicato il giorno 7 Dicembre 2017 - 08:18