Sono due tribunali nevralgici nella lotta alla mafia e alla camorra perche’ insistono su aree che sono rispettivamente feudi di Matteo Messina Denaro e del clan dei Casalesi. Ma ora nella materia delle misure di prevenzione , strumenti chiave nel contrasto ai clan, rischiano di perdere una fetta consistente della loro competenza,l’80% dell’attuale carico di lavoro, perche’ il territorio su cui hanno giurisdizione viene ristretto dal nuovo codice antimafia. E’ la situazione in cui si trovano i tribunali di Trapani e Santa Maria Capua Vetere e lo scippo avrebbe come conseguenza quella di intasare gli uffici giudicanti di Palermo e Napoli, “gia’ pesantemente gravati” di lavoro. A segnalare il problema “urgente” e’ il Csm che oggi con una risoluzione ha chiesto al ministro della Giustizia di ripristinare la competenza originaria dei due tribunali minori, non riducendola al circondario, come prevedono le nuove norme, ma mantenendola all’intera provincia. Una scelta “necessaria per garantire un’adeguata risposta giudiziaria di contrasto alla criminalita’ organizzata”, come sottolinea la delibera approvata in plenum all’unanimita’ (relatori i consiglieri Paola Balducci e Antonello Ardituro). Occasione dell’intervento suggerito potrebbero essere le modifiche al Codice antimafia che sono state inserite nella legge di Stabilita’ in risposta ai rilievi formulati dal capo dello Stato quando promulgo’ le nuove norme.
Articolo pubblicato il giorno 6 Dicembre 2017 - 15:17