Nonostante la crisi, in Campania circolano ancora poco meno di 370 mila veicoli commerciali, che compongono una delle voci più consistenti dell’intero parco mezzi che si muove quasi ogni giorno sulle strade della regione. Ma proprio la contrazione degli affari e le difficoltà economiche hanno modificato le strategie di cittadini e imprese, che ora rivolgono la propria attenzione anche a modalità alternative all’acquisto.
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È il caso, soprattutto in ambito business, del noleggio di macchine professionali, che in questa fase sta conquistando interessanti fette di mercato anche a queste latitudini; il primo vantaggio immediato è proprio il fattore economico, visto che il costo del “fitto” di un mezzo è nettamente inferiore a quello necessario a entrare in possesso effettivo dello stesso, ma anche dal punto di vista operativo ci sono risvolti positivi.
Società come Giffi Noleggi, leader a livello nazionale del noleggio generalista, perseguono una filosofia aziendale molto chiara, proponendo ai clienti soltanto macchine nuove, performanti ed efficienti, che vengono periodicamente sottoposte a rigorosi controlli e che non sono mai sul mercato oltre i cinque anni. Questo significa, per i clienti che si avvicinano a tali prodotti, poter scegliere sempre un mezzo simile al nuovo e all’avanguardia, con tante opportunità anche sul fronte della tipologia di servizio richiesto, in cui si va dal noleggio furgoni frigo a quello delle piattaforme aeree, per rispondere a ogni esigenza.
Come accennato, la Campania resta una delle regioni più meccanizzate d’Italia, con un patrimonio circolante composto da oltre 4 milioni di vetture nelle varie categorie; secondo l’ultimo report condotto sulla base dei dati ACI e delle iscrizioni al PRA nazionale, nella nostra regione ci sono 572 mezzi ogni mille abitanti, con una netta incidenza (ovviamente) di veicoli destinati al trasporto privato e di persone. Le auto registrate in Campania sono quasi 3,5 milioni, a cui poi si aggiungono oltre 550 mila motocicli, quasi 11 mila autobus, 69 mila veicoli speciali, 18 mila trattori e altri macchinari.
Una delle fette più consistenti, poi, è composta proprio dal segmento dei veicoli commerciali, che si aggirano intorno alle 370 mila unità; l’approfondimento del trend legato alle iscrizioni di questa categoria di vetture ci consente anche di comprendere l’impatto della crisi economica, con oscillazioni del totale che inevitabilmente si legano ai periodi più duri della congiuntura economica negativa che ha caratterizzato l’ultimo decennio in Italia e in Europa.
E così, se dal 2004 al 2011 la tendenza del numero totale di veicoli commerciali in Campania iscritti all’Aci o al PRA era caratterizzata da una crescita costante (per la precisione, si è passati dai 319.720 veicoli del 2004 ai 380.109 del 2011), successivamente si è invertita la rotta in maniera anche molto sensibile fino al 2015, quando finalmente si è iniziata a intravedere anche in questo comparto quella tanto auspicata “luce in fondo al tunnel“, arrivando alla quota 370 mila che è poi stata confermata fino a oggi, anche sulla scia dei provvedimenti a sostegno degli acquisti varati dai governi, non ultima la norma del superammortamento di cui hanno beneficiato ad esempio autocarri merci e motrici per semirimorchi.
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