Il Tribunale delle Libertà ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che il 14 novembre scorso aveva colpito Arcangelo Abbinante, figlio del boss Antonio, e il 41enne Giuseppe Montanera, accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio di Gaetano Marino ‘o monkerino, fratello del boss di Secondigliano Gennaro Marino ‘ o mekkey, ucciso nell’agosto del 2012 sul lungomare di Terracina.
Restano in carcere anche il 50enne Carmine Rovai e il 55enne Salvatore Ciotola, che avrebbero invece fornito l’appoggio logistico al gruppo di fuoco partito da Napoli: il primo affittando gli appartamenti utilizzati come base dal gruppo di fuoco. Secondo la ricostruzione fatta dalla Dda di Roma il 23 agosto del 2012 Gaetano Marino si trovava allo stabilimento balneare “Il Sirenella”, dal quale, poco prima delle 17, si era allontanato per raggiungere la strada. A pochi metri dal lido fu centrato da tre colpi calibro 9×21 al torace e, in rapida successione, altri otto a distanza ravvicinata. Grazie alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia dopo cinque anni si è fatto luce sull’omicidio inquadrato in una vendetta del gruppo Abete-Abbinante-Notturno maturata all’indomani dell’omicidio del loro affiliato Ciro Abrunzo.
Articolo pubblicato il giorno 12 Dicembre 2017 - 10:10