Come quell’altro, Ruotolo, Ruotolo, che dice che io avevo contatti con i servizi segreti. Ma perche’ ti permetti di dire queste cose? ti possano squartare vivo…”. E’ un frammento del colloquio avvenuto nel carcere di Opera tra il boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria e alcune familiari nel carcere di Opera.
Conversazioni videoregistrate dagli investigatori della Dia e inserite nell’inchiesta che oggi ha portato in carcere la sorella e tre cognate del capoclan, con l’accusa di aver gestito la ”cassa” della organizzazione camorristica. Le frasi minacciose pronunciate dal boss sono all’origine della decisione di assegnare una protezione al giornalista Sandro Ruotolo, che da allora vive sotto scorta.
Articolo pubblicato il giorno 13 Dicembre 2017 - 19:49