Con il morale a pezzi dopo la pesante sconfitta interna contro la Spal, il Benevento e’ partito alla volta della Liguria in vista della partita in programma domani allo stadio Marassi contro il Genoa. Dopo la diciassettesima sconfitta in 18 partite, la squadra di De Zerbi e’ stata oggetto di una dura contestazione iniziata con i fischi e i cori di scherno domenica scorsa e proseguita con un durissimo comunicato della “Curva Sud”. L’ala dura del tifo organizzato giallorosso ha esaurito la pazienza e in un documento dai toni forti ha parlato di societa’ “incapace” e giocatori “indegni” aggiungendo l’invito al presidente Vigorito a mandare in campo i giovani della Primavera nella trasferta di Genova, dove non saranno esibiti ne’ drappi, ne’ vessilli giallorossi come forma di protesta da parte del nugolo di temerari (un centinaio) che si sobbarchera’ i tanti chilometri che separano il Sannio dal capoluogo ligure.
Clima difficilissimo all’interno della squadra, solo leggermente addolcito dal rientro dalla sospensione per doping di capitan Fabio Lucioni: fuori dal match contro il Toro, contro la squadra di Ballardini sara’ subito titolare al centro della difesa accanto all’albanese Djimsiti. Ad essere relegato in panca dovrebbe essere Costa. E’ difficile che De Zerbi accantoni il modulo 4-3-3, visto che in passato nemmeno la difesa a tre gli ha dato le risposte sperate.
E’ partito regolarmente con la squadra D’Alessandro che si e’ allenato pochissimo in settimana a causa di un problema al quadricipite: dovrebbe pero’ stringere i denti e partire dall’inizio nel tridente assieme a Ciciretti (altro bersaglio dei tifosi a causa dell’accordo che appare ormai raggiunto con il Napoli) e ad una punta centrale, ruolo per cui sono in ballottaggio Puscas e Armenteros.
Articolo pubblicato il giorno 22 Dicembre 2017 - 17:26 / di Cronache della Campania
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