Una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione è quanto stabilito dal tribunale di Avellino nei confronti di L.P., un professore accusato di molestie sessuali nei confronti di una sua alunna. L’episodio, denunciato dalla ragazzina allora 15enne, si sarebbe verificato a novembre 2010 all’interno di un laboratorio della scuola. Durante tutta la fase dibattimentale il professore si è sempre dichiarato innocente, ribadendo a più riprese di non aver mai commesso nulla di tutto quanto è accusato. Infatti nell’ udienza precedente rese delle dichiarazioni spontanee al tribunale irpino e raccontò che in quei dieci minuti trascorsi nel laboratorio con la ragazza lei “raccontò delle gravi vicende familiari che l’affliggevano in quel periodo” affermando anche di “non riuscire a comprendere perché si fosse inventata tutta questa storia. Non ho mai fatto del male a nessuno”. La vittima, costituita parte civile ha sostenuto di aver ricevuto apprezzamenti dal docente e che subito dopo abbia tentato di palpeggiarla e baciarla in quel laboratorio scolastico. I difensori del professore presenteranno ricorso in appello. “Presenteremo ricorso ha dichiarato l’avvocato Petrillo anche perché siamo convinti che il nostro assistito sia innocente e che sia inverosimile il racconto fornito dalla persona offesa in quanto le molestie, così come ricostruito dall’alunna, si sarebbero verificate alla presenza di altri 30 studenti e che dal quel laboratorio non sia uscita per nulla turbata dopo l’episodio denunciato”. Gli avvocati del professore hanno rimarcato più volte le contraddizioni nelle quali sarebbe caduta la persona offesa dimostrando la sua inattendibilità. Inoltre questa tesi è stata avallata anche da un alunno dell’ istituto. Infatti il giovane avrebbe dichiarato che i due “rimasero nel laboratorio una decina di minuti e di non avere notato nulla di strano nella ragazza una volta uscita dall’aula e che il professore iniziò subito la lezione”.
Articolo pubblicato il giorno 6 Dicembre 2017 - 11:51 / di Cronache della Campania