Condanna bis per Costabile Piccirillo, accusato di aver ucciso Rosa Allegretti. I giudici della Corte d’Appello hanno confermato la sentenza inflitta in primo grado: 28 anni e sei mesi per l’omicidio della prostituta trovata morta a via Mascagni.
L’uomo fu incastrato dalle telecamere di video sorveglianza mentre gettava i vestiti e gli oggetti della donna. L’uomo confessò dicendo di non voler uccidere Rosa Allegretti, una prostituta che abitualmente svolgeva il suo lavoro lungo il litorale di Capaccio, ma di rapinarla.
I fatti sono accaduti nel dicembre del 2011 quando il corpo della donna fu ritrovato in un teresino agricolo. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’ arma l’uomo e la vittima si erano incontrati il giorno prima.
Il giardiniere così come raccontato agli inquirenti voleva solo rapinarla e non consumare un rapporto sessuale. Salita a bordo, la donna si rifiutò di consegnare il danaro e riuscì a fuggire nonostante Piccirillo la avrebbe colpita con un bastone.
La rincorse, la legò e, per non farla urlare, le mise un fazzoletto davanti alla bocca. Quando arrivò a via Mascagni la donna era morta per asfissia. Così la svestì e portò gli effetti personali della donna all’ isola ecologica, non calcolando la presenza di telecamere di sorveglianza. Una volta fermato l’uomo confessò ed è stato condannato per omicidio, sequestro di persona e l’occultamento di cadavere.
Articolo pubblicato il giorno 1 Novembre 2017 - 11:05 / di Cronache della Campania