Durante un servizio della trasmissione “Petrolio” su RaiUno – in onda sabato 25 per la Giornata contro la violenza sulle donne – Clementina Ianniello, madre di Veronica Abbate ha affermato: “Vuole sapere se lo ammazzerei? Sì, lo farei. Il perdono può darlo solo Dio”. Sua figlia, la bella diciannovenne di Mondragone, è stata uccisa con un colpo di pistola dal suo ex fidanzato, Mario Beatrice, allievo della Guardia di Finanza.
La donna non riesce a perdonarlo: “È un bastardo che non ha saputo gestire il primo no della sua vita. Non è possibile che un esseruccio uscirà prima del previsto dal carcere e si rifarà una vita mentre mia figlia è in una tomba”.
Uno sfogo comprensibile e molto duro quello della madre di Veronica, che è anche fondatrice dell’associazione antiviolenza La Casa di V.e.r.i., e che durante l’intervista televisiva ha anche lanciato un allarme sulla scarcerazione di Mario Beatrice che a suo avviso potrebbe non avvenire non molto in là nel tempo.
L’assassino è stato condannato in primo grado a trent’anni, la pena è stata poi ridotta a ventidue: va poi considerato il calcolo sulla liberazione anticipata (uno sconto di tre mesi per ogni anno di detenzione) e la richiesta di un affidamento in prova quando mancheranno tre anni dalla fine della pena.
Dopo un periodo di detenzione nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere e quello di Bollate ha ottenuto, come prevede l’ordinamento penitenziario, anche la possibilità di frequentare un corso di cuoco previsto per la riabilitazione dei detenuti.
Intanto, la tragedia che segnò la famiglia di Veronica come l’intera comunità, dopo undici anni è ancora viva. Il dolore implacabile.
Articolo pubblicato il giorno 27 Novembre 2017 - 08:31