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Pescara. La Procura di Pescara, guidata dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia, ha notificato 23 avvisi di garanzia ipotesi di omicidio e lesioni plurime colpose nell’ambito della vicenda dell’Hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, travolto il 18 gennaio scorso da una valanga che provocò 29 morti. Tra gli indagati, anche il presidente della provincia e l’ex prefetto di Pescara, Antonio Di Marco e Francesco Provolo, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e altri dirigenti pubblici.
Ipotizzati anche i reati di falso e abuso edilizio. Gli indagati sono Bruno Di Tommaso, Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara, Paolo D’Incecco, Mauro Di Blasio, Ilario Lacchetta (sindaco di Farindola), Enrico Colangeli, Pierluigi Caputi, Carlo Giovani, Vittorio Di Biase, Emidio Rocco, Ernesto Primavera, Sabatino Belmaggio, Andrea Marrone, Luciano Sbaraglia, Marco Paolo Del Rosso, Massimiliano Giancaterino, Antonio De Vico, Antonio Sorgi, Giuseppe Gatto, Giulio Honarati, Tino Chiappino, Francesco Provolo, Leonardo Bianco, Ida De Cesaris.
Le notifiche degli avvisi di garanzia sono in corso presso il Comune di Farindola, la Provincia di Pescara, la Regione e la prefettura del capoluogo adriatico. I reati ipotizzati vanno, a vario titolo, dal crollo di costruzioni o altri disastri colposi, all’omicidio e lesioni colpose, all’abuso d’ufficio e al falso ideologico, alla rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
Articolo pubblicato il giorno 23 Novembre 2017 - 13:08