Napoli, cadavere di un pony ritrovato tra i rifiuti nelle discariche sotto al Ponte Fiat nella zona industriale. Il video
E’ in coma farmacologico Toto’ Riina che oggi compie 87 anni. Il padrino di Cosa nostra, che sta scontando 26 ergastoli, dal 1993 e’ recluso al 41 bis e da tempo e’ in precarie condizioni di salute. Ricoverato al Reparto detenuti dell’ospedale di Parma, le sue condizioni si sono aggravate, come si apprende da ambienti giudiziari, per complicazioni a seguito dei recenti ultimi due interventi.
E’ accusato delle stragi del 1992 e del 1993, nonche’ di decine di omicidi. Dal carcere proclamava anche i suoi editti di morte, come quello contro il Pm Nino Di Matteo. Per decenni, dalla latitanza ha gestito con Bernardo Provenzano – gia’ deceduto – la mafia siciliana e continuava a essere un punto di riferimento temuto. Con parere positivo della Procura nazionale antimafia e dell’Amministrazione penitanziaria, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il permesso per i parenti del “padrino” di Cosa nostra Totò Riina (detenuto in regime di 41 bis) di visitarlo nel Reparto detenuti del carcere di Parma, dove è ricoverato in fin di vita.
Riina, che oggi compie 87 anni, sta scontando 26 condanne all’ergastolo per decine di omicidi e stragi tra le quali quella di viale Lazio, gli attentati del ’92 in cui persero la vita Falcone e Borsellino e quelli del ’93 a Firenze, Roma e Milano. Fu proprio lui a decidere di inaugurare la stagione delle bombe e degli attacchi allo Stato. Il super boss non ha mai lasciato le redini di Cosa Nostra. Tre anni fa, in carcere a Opera, continuava a minacciare di morte i magistrati e prendeva di mira il pm Nino Di Matteo, che stava indagando sulla trattativa Stato mafia.
“Per me tu non sei Toto’ Riina, sei il mio papa’. E in questo giorno per me triste ma importante ti auguro buon compleanno papa’. Ti voglio bene, tuo Salvo”. A scriverlo sulla pagina Facebook e’ Salvo Riina il terzogenito dei quattro figli di Toto’ Riina e Ninetta Bagarella.
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