Napoli. Ci saranno più carabinieri e poliziotti in borghese e l’utilizzo degli smartphone per inviare immagini in sala operativa: queste alcune delle misure decise nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dopo gli spari e la violenza ai ‘baretti’ di Chiaia nel cuore della movida napoletana. Ad annunciarlo il Questore di Napoli, Antonio De Jesu al termine della riunione che si è tenuta stamane in Prefettura. “Più risorse, anche in borghese, da parte della Polizia e dei Carabinieri – ha detto Antonio De Iesu -Ci sarà anche l’utilizzo di smartphone per mandare le immagini in sala operativa e che sarà molto utile a fini investigativi”. Il tema, quello della videosorveglianza, ha fatto sapere il questore, “ce lo porremo di sicuro”. “Abbiamo una rete di sorveglianza esterna – ha sottolineato – ma all’interno dell’area interessata essa è carente”. “Vedremo di progettare e come dovrà essere finanziata – ha aggiunto – una videosorveglianza dedicata ai baretti”, cioè la zona del quartiere di Chiaia piena di locali notturni dopo ci sono stati i maggiori problemi. De Iesu ha evidenziato che “ci sarà un ulteriore rafforzamento di controlli con pattuglie miste con i carabinieri”. Sarà garantita, assicura, “un’adeguata cornice di sicurezza che sarà visibile, ma non invasiva”. I controlli selettivi “non saranno un prefiltraggio come facciamo allo stadio, perchè sarebbe impensabile”, ma “sicuramente, nei punti di accesso all’area, eviteremo che entrino motorini, faremo dei controlli a campione”. “Questo è un impianto di carattere preventivo, non repressivo, per dissuadere gruppi, branchi di soggetti che possono pensare di spadroneggiare in quell’area – ha concluso – affinchè sappiano che le forze dell’ordine ci sono, in maniera equilibrata, tecnicamente strutturata”.
E in merito alla sparatoria dello scorso week end a Chiaia, De Jesu ha spiegato che un team della Squadra Mobile, coordinato dai magistrati della Procura di Napoli, guidati da Giovanni Melillo. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica era stato convocato dopo la sparatoria che ha visto il coinvolgimento di giovanissimi tra i 14 e i 19 anni, con un bilancio di quattro feriti. “Ci sono grande sensibilità e attenzione a tutti questi eventi – ha detto De Jesu – per cercare di capire e comprendere il contesto ambientale in cui nascono e crescono queste persone e sicuramente ci sarà il coinvolgimento della Procura dei minori. C’è un grande dinamismo da questo punto di vista”. “Soluzioni magiche non ce ne sono – ha aggiunto – c’è da testare e sperimentare forme di controllo del territorio, che è la base, c’è da interrogarci tutti insieme sia con la Procura ordinaria sia con quella dei minorenni, in piena sinergia con il Comune, per cercare di comprendere questi fenomeni così gravi, perchè avvengono e quali sono rimedi o le iniziative per cercare di ridimensionare questa carica di violenza in aree sensibili della città”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Novembre 2017 - 12:36