La Salernitana ha dato il via, ieri, all’operazione riscatto. Ritrovarsi per la ripresa degli allenamenti (assente Mantovani per l’impegno con la nazionale di B, oggi di scena a Pordenone con la Russia) dopo una sconfitta è stata una sensazione insolita per i granata, che, prima di cadere al Tombolato di Cittadella, avevano messo insieme dodici risultati utili di fila. Dalla sconfitta di Carpi era partita una striscia positiva che ha portato in dote venti punti e ora Bollini si augura che la ripartenza della sua squadra sia proficua e immediata così come quella seguita al primo passo falso stagionale. Per questo il tecnico di Poggio Rusco ha evitato di concedere troppe attenuanti ai suoi, ponendo l’attenzione non tanto sulle assenze cui, ormai, ha fatto il callo quanto su ciò che non ha funzionato. Squadra poco aggressiva e troppo rinunciataria, un altro gol sugli sviluppi di palla inattiva incassato, senza dimenticare che anche sulla rete di Litteri c’è stata più di qualche omissione difensiva. E ancora: là davanti si è costruito poco perché gli attaccanti non sono riusciti quasi mai a tenere palla favorendo gli inserimenti dei compagni. Una giornata storta, ma anche una sconfitta che può diventare salutare perché a Cittadella, al di là delle assenze e di un po’ di stanchezza, la Salernitana non è stata quella delle precedenti partite. Può capitare, certo, ma l’importante è voltare subito pagina perché la classifica è corta e non consente troppe pause. A Brescia, sabato prossimo, bisognerà avere un atteggiamento più deciso per tornare a far punti e muovere la classifica. Più attenta in difesa, più incisiva in avanti: la Salernitana dovrà compiere un ulteriore salto di qualità visto che da troppo tempo non mantiene la sua porta inviolata mentre nelle ultime due partite i suoi attaccanti non hanno lasciato il segno. Se a Cesena, prima del definitivo pareggio di Ricci, erano stati Rodriguez e Bocalon a tenere a galla la squadra, nelle ultime due gare gli attaccanti sono rimasti all’asciutto. Contro la Cremonese è andato in gol Ricci, mentre a Cittadella è stato Pucino a realizzare il gol del momentaneo pareggio. Un centrocampista e un difensore sono finiti sul tabellino dei marcatori e se ciò, da un lato, è positivo perché rivela una pluralità di soluzioni realizzative, dall’altro, però, non può celare le difficoltà delle punte che hanno tirato poco verso la porta. Forse, questo è stato dovuto a un calo dei rifornimenti perché il centrocampo non ha impostato con la consueta lucidità e qualità e l’assenza di Sprocati non ha garantito quell’apporto in termini di imprevedibilità negli ultimi trenta metri che in altre occasioni era risultato decisivo.
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